Atollo mediatico

Atollo Mediatico

(l’originale di questo articolo si trova qui: http://www.blackmambo.it/kontiki/20100801/atollo-mediatico)

La teoria vuole che un atollo si formi in seguito all’esplosione di un vulcano marino, il cui cono sprofonda dando origine a barriere coralline… che a loro volta fanno affiorare nuove isole in una conformazione vagamente anulare.

In pratica quindi un’isola esplode e tante nuove le si formano attorno.

Questa breve dissertazione geologica serve ad introdurre la metafora dell’atollo mediatico.

Si legga attentamente questo articolo del Corriere. Vengono citati come fonti:

  1. Sky
  2. Il Fatto Quotidiano
  3. Klauscondicio

Basta. Non ci sono altri outlet di notizie. Eppure non è un argomento da poco!

Sfido chiunque a dichiararsi fedele seguace di tutt’e tre… ciascuno a suo modo sono canali di nicchia e bisogna essere davvero messi male per conoscerli bene tutti.

Il segnale mi pare interessante, il significato forse addirittura storico: si ignorano i grandi veicoli di notizie (il grande vulcano che sta esplodendo) e ci si affida  alle isolette dell’arcipelago. Piatte, sabbiose, inospitali

Forse perché sta qui la verità?

Mancando l’autorità centrale cerchiamo di ricrearla intrecciando tante “corde” tra un’isola e l’altra?

Ottimo. Come per qualsiasi tossico-dipendenza, la salvezza sta nell’astinenza.

Resta solo da capire chi sia ‘sto Caliendo!

Massmediocrità

L’orchestra del Titanic ed i capponi di Renzo

Perseverare è diabolico

No, alla fine mi sono tirato indietro. Dover fare 60km di strada (e metterci quasi due ore) per tornare al mio comune e votare per le europee? La sensazione di sconfitta ed inutilità ha avuto la meglio. Ho peccato di “ignavia” e sono rimasto a casa. Che verme.

D’altronde, cosa potevo fare? Come puoi votare “contro” quando nessuna delle alternative pare praticabile? Ravvisabile? Realizzabile? Affidabile?

Forse avrei dovuto votare PdL, perché il ceffone più forte se lo meritava il PD. Ma come posso coscientemente dare il mio supporto a quella banda di ladri? Magari per cercare di salvare il salvabile? Ma lo è? Merita?

Alla fine sappiamo come è andata a finire. Tutti gli schieramenti hanno cantato vittoria (davvero! Leggete le testate dei quotidiani di partito!). Silvio perché ha vinto. Dario perché ha perso… ma di poco. Antonio perché è rimasto uguale. E poi c’è Umberto, che ha stravinto. Incredibile. Alle europee va meglio un partito separatista.

Ma poi com’è andata avanti?

È  successo un po’ come la contro-riforma del 16°-17° secolo. Il PD si è chiuso a guscio. Ha giocato la vecchia carta di organizzare un congresso e indire le primarie. Quando il popolo vuole cambiamento, giustamente tu mantieni il vecchio percorso!

Ma se non ha funzionato né con Romano né con Walter, perché insistere?

Massmediocrità

Questa sì che è comunicazione.

Citizen Berlusconi Current TV

(l’originale di questo articolo si trova qui: http://www.blackmambo.it/kontiki/20090612/questa-si-che-e-comunicazione)

Complimenti a Current tv per l’ennesima splendida provocazione mediatica

Massmediocrità

Evviva la derivata”!

Derivata seconda dati disoccupazione USA

(l’originale di questo articolo si trova qui: http://www.blackmambo.it/kontiki/20090610/evviva-la-derivata/)

Speravo con l’ultimo esame di matematica di non dover più aver a che fare con la temibilissima derivata seconda, quell’accrocchio dell’analisi che ti permette ingigantire un piccolo errore di segno che ti trascini dietro dall’inizio del tema d’esame.

Qualche temerario professore di fisica ha cercato di farmi capire l’utilità dimensionale di questa funzione ma non mi ha convinto. Ho studiato, passato l’esame per un pelo e poi cestinato il tutto. Con la maturità prima e la laurea poi la f”(x) se n’è andata a quel paese.

Salvo poi ritornare a sorridermi dalle pagine di notizie economiche! Ma dài?

Ora, per chi si fosse dimenticato (o non lo sapesse proprio) la derivata seconda è quella funzione che ti permette di studiare il comportamento del coefficente angolare del… coefficente angolare. No, non è una ripetizione. È giusto così. Ti dice se la curva (solitamente è questo l’oggetto da cui si parte) si sta verticalizzando oppure no. Non gliene frega se la curva sale o scende, questo è lo smazzo della derivata prima, no, ti dice se l’inclinazione sta aumentando o meno.

Applicala a un qualche trend di dati statistici e vedi un po’ cosa ti salta fuori?

Ti salta fuori per esempio che l’andamento della disoccupazione USA, benché stia peggiorando (derivata prima negativa) lo sta facendo sempre più piano (derivata seconda positiva). Questo significa che le cose vanno sì male… ma il peggioramento relativo (mese su mese, giorno su giorno…) si sta affievolendo.

Se n’è accorto pure Tremonti, ed ora tutti fanno a gara a trovare dati statistici, ad elaborare le loro brave derivate e vedere se in qualche modo salta fuori quel segno “più” che ci salverà dalla crisi.

Se i vari Lagrange, Cauchy e Hôpital stanno festeggiando il loro riscatto, non abbiano a godersela troppo. Gli arabi (che in fondo i numeri li hanno inventati loro) non stanno a perdere tempo con limiti e rapporti incrementali. La benzina sta aumentando già con (la curva quella vera da derivare…) ed è questo l’unico indicatore certo circa la redenzione dalla crisi finanziaria.

Maledetti.

Massmediocrità

Politicality Show

veronica-silvio.jpg

Come se ci fosse ancora qualche dubbio, la politica non è altro che uno show, con tanti concorrenti che se la menano neanche fosse Amici o qualcos’altro di similmente trash.

Come se ci fosse ancora qualche dubbio, i media gli vanno dietro come dei pecoroni, neanche fossero Cronaca Vera o Eva Tremila.

Come se ci fosse ancora qualche dubbio, noi siamo qui a berci tutto, a far finta di reagire indignati ma allo stesso tempo a leggere con fervore gli articoli, i commenti, i botta-e-risposta e (ahi ahi) i blog, neanche fossero gli indizi per vincere un paiolo d’oro.

Ma un bel chissenefrega? Dài. Non può il sito del Corriere avere in prima pagina TRE articoli tutti sullo stesso tema!

Massmediocrità

Massmediocrate: Silvio

Silvio

Ho aperto questa rassegna di massmediocrati e massmediocrità con una immagine di Charles Foster Kane, magnate del 4° potere, durante un comizio che lo vedeva candidato alle elezioni. Un personaggio fittizio per il film ma modellato su verissimo Willam Randolph Hearst. Questa brevissima carellata raggiunge oggi il punto di apice.

Non so se sia la fine, scrivo questi post un po’ così… come mi vengono… ma difficilmente troverò di meglio.

Ad ogni modo la massima esemplificazione della definizione di massmediocrate non può che essere vista nella personalità di Silvio. Basta solo il nome.

Lo abbiamo deriso quando si è proposto in modo palesemente falso come il “presidente operaio” ma non si può oggettivamente negare di poterlo definire come il “presidente imprenditore” o il “presidente edile” o il “presidente venditore” o ancora il “presidente incantatore“. Vi sono amplissime prove di questo.

Avrà sì usato mezzi e modi illegali (o alla meglio di dubbio valore etico) ma se applichiamo il solito ragionamento machiavellico del fine che giustifica i mezzi, questo gli va riconosciuto. Indubbiamente.

Con le sue capacità (unite a quelle del suo entourage, certo) riesce a ciclo continuo a stupire, ad alzare la posta in gioco, a dettare nuove regole, ad aprire nuovi fronti ed alzare nuove frontiere nella battaglia mediatica di conquista del cittadino.

Ripeto:
- imprenditore,
- edile,
- venditore,
- incantatore,
- elezioni imminenti.
- Aquila.

Stop.

Ripeto: elezioni. Lo sappiamo vero che dobbiamo andare a votare? Cosa? Perchè? Con quali alternative? Ci sono alternative? Vale la pena?

No.

Le alternative non sono nemmeno scese a giocare. Non hanno nemmeno capito che il campo è cambiato. E’ cambiato pure lo sport.

No.

Loro stanno giocando con le vecchie regole, in un campetto sterrato dove non c’è più nessuno spettatore.

E il massmediocrate si lecca già i baffi. Ha incantato le tribune e ora si appresta al trionfo.

(http://www.blackmambo.it/kontiki/20090424/massmediocrate-silvio)

Massmediocrità

La certezza dei fatti

impronta digitale

Mamma mia che fatica. È praticamente impossibile risalire a fatti e notizie concrete, anche su Internet. Merito della nostra stampa e del lodevole livello di giornalismo che la caratterizza? O pecca di Google che non indicizza tutto? O forse addirittura grazie al tam tam di interpretazioni soggettive e “opinionismiricorsivi che riempono la rete e la blogosfera di rumore? Bah…

Fatto sta che mi sono posto un piccolo progetto investigativo: risalire ai fatti concreti che hanno dato fomento alla grande polemica che in questi giorni rimbalza nei media, riguardo a queste diavolo di impronte digitali che lo stato italiano sta prendendo ai bambini rom (che solitamente chiamiamo “zingari“, ma ora che non è “politically correct” dobbiamo scegliere altri giri di parole).

Pure l’Europa si è messa in mezzo e il presidente Rumeno ha colto l’occasione per dire la sua ed unirsi al coro di chi accusa il nostro governo (e per sineddoche, il nostro paese, che l’ha eletto) di azioni razziste e addirittura naziste. Urka! Curioso poi trovare (senza nemmeno fare la fatica di cercare) un bel riferimento ad un “fuori onda” del presidente che apostrofa un giornalista come “sporco zingaro“. Bah…

Ma da dove nasce tutto questo? Figuriamoci se la stampa ci riporta con i piedi per terra e chiarisce le fonti del contenzioso! Sia mai che educhi il lettore ad avere un proprio senso critico e farsi una opinione personale!

No! Uno deve andare a vivisezionare la notizia, eliminare tutte le farciture populiste e rimanere con qualche briciola di verità postulabile. Solo allora c’è qualche possibilità di mettere insieme i pezzi del discorso.

È bastato in verità qualche minuto e qualche ricerca ad arte per arrivare al sito del Ministero dell’Interno, usare il suo motore di ricerca sotto “legislazioni” et voilà ecco la vox veritatis.

Oh bhé, ringrazio la mozione presentata presso il municipo di Roma, uno dei pochi documenti che riportano il codice dell’ordinanza altrimenti non credo ci sarei arrivato da solo in così poco tempo (citare le fonti, dal quel che so, è fondamentale per un buon giornalista, ma evidentemente mi sbaglio).

Ma perché, in fondo, così tanta fatica? Sostanzialmente per un mio grossolano errore. Cercavo documenti redatti da entità governative con potere legiferante che contenessero le parole “impronte digitali” e “rom“. Errore! L’ordinanza non contiene alcuna delle due! Ha!

Quindi insomma, tra echi, polemiche gratuite, strumentalizzazioni politiche e sindrome da “telefono senza fili” si arriva al sillogismo socratico secondo il quale “nomade” equivale a “rom” e “rilievo segnaletico” equivale a “impronta digitale“.

È  comunque perfettamente logico giungere a questo assunto ed è chiaro che uno non tende ad esporsi troppo quando redige un testo del genere. Ma è comunque vergognoso che si muovano pesanti accuse, anche con toni e modi ufficiali, basandosi solo su questi ragionamenti logici che però, nei fatti, si dimostrano prive di fondamento.

D’altra parte bisogna sempre contestualizzare.

In Italia i campi nomadi sono un problema. Per tutti. Sia per chi ci abita vicino (statisticamente aumentano i furti), sia per chi ci abita dentro (negazione dei diritti umani), sia anche per chi viene “toccato” seppure di striscio (per esempio gli automobilisti importunati dai lavavetri ai semafori). Ci meritiamo questo? L’onesto lavoratore, l’anziano che va a far spesa, la madre che porta in giro i bambini… meritano di sentirsi a disagio? Oppure abbiamo diritto ad un sistema sociale che garantisca a tutti una vita pacifica e priva di inutili paure e pericolosa diffidenza?

Per anni le amministrazioni hanno ignorato il problema o cercato di trasferire ad altri la necessità di prendere decisioni scomode. Alla fine però il ministro Maroni si è preso questo incarico, tra l’altro promesso in campagna elettorale.

Per troppo tempo infatti gli zingari (così si chiamano nel vernacolo della gente comune, perdio!) se la sono passata liscia. L’ho visto anche nella bella Como borghesotta e provinciale. Rubano, importunano, borseggiano, chiedono l’elemosina, sporcano. Li fermano, magari li arrestano. Ma poi? Niente. C’è sempre un qualche cavillo (specie se si tratta di minori) per cui se la passano impunemente. È questo uno stato di diritto? Bah…

Ad ogni modo un artificioso giro di parole (“ah, ma adesso prendiamo le impronte di tutto il paese, non vi preoccupate!“) ha pure messo a tacere l’euro-parlamentare Ungherese (di etnìa Rom) che anzi loda le intenzioni del ministro Maroni. Bella lì!

Figuriamoci se poi lo si fa davvero. Ci hanno appena esteso la durata dei documenti d’identità…!

Massmediocrità Commenti disabilitati

Se fossi un avvocato…

Mediaset vs YouTube

Pare che la Mediaset si sia accorta che un sacco di suoi video sono stati caricati su YouTube.

Bhé… finalmente!

Chissà se centra col fatto che hanno da poco emesso delle “stock options” per poi accorgersi che l’andamento in borsa è alquanto deprimente… Chi può dirlo.

In sostanza però hanno fatto quattro conti (ma proprio 4 di numero!) e stanno chiedendo a YouTube 500 milioni di euro solo per i danni di violazione di copyright.

YouTube risponde in maniera tutto sommato pacata. Evidentemente sanno anche loro che l’unico modo per far incazzare ancor di più un italiano arrabbiato è quello di ignorarlo e trattarlo con sufficienza. Comunque la loro risposta è sostanzialmente che bastava dirlo e avrebbero risolto. Boh.

Tralascio i soliti discorsi sull’errore di principio da parte degli “old media” di cercare di far tacere i nuovi media, lascio perdere anche di osservare che i ricavi consolidati 2007 di Mediaset sono quantificati in 4000 milioni euro, con un utile di (guarda caso) poco più di 500 milioni di euro e mi pongo la ovvia domanda retorica: hanno fatto veramente solo 4 conti?! E come lo si dimostra?

Perché Mediaset non ha invece quantificato le ore di pubblicità perse? Forse perché questo si baserebbe su dati tangibili? Perché altrimenti salta fuori che clienti diversi pagano prezzi diversi? Perché poi magari ci mette il naso il fisco perché anche lui si è fatto quattro conti (e pure la prova del nove) e qualcosa non torna?

Ahhh se solo fossi l’avvocato di YouTube!

Primo: i filmati caricati su YouTube portano il logo dei canali Mediaset, quindi ci sono 325 ore di pubblicità (co-branding) per cui l’azienda di Google non ha chiesto un solo centesimo
Secondo: i filmati sono tratti da programmi prodotti da Mediaset stessa, quindi ci sono 325 ore di trailer dei programmi in onda. E se non sono in onda, qual’è il problema?
Terzo: se uno guarda i filmati su YouTube, è davvero messo così male da non poterseli vedere in TV (dove si vede meglio) nella propria sala (dove si sta più comodi)!?
Quarto: la risposta al punto precedente è che gli spettatori di YouTube sono in ufficio, o a scuola, o in un qualche posto dove non c’è un televisore a portata di mano. Se Mediaset non si da da fare per raggiungere questi spettatori, qualcun altro lo farà.
Quinto: bella lì! 3 livelli di processo, malattie e svenimenti repentini, ricusazioni di giudici ed avvocati a destra e a manca, contro-processi, stralci, perizie e… la vendetta è dolce

Massmediocrità

Trova l’errore

El Living

Leandro Erlich – El Living (1998) – Collection Fnac, France

Massmediocrità

Massmediocrate: Banksy

Banksy Media

Banksy è uno dei più noti urban-artist attualmente in azione. Molti lo definerebbero un writer, altrettanti un vandalo. Ma sono sempre più quelli pronti ad inserirlo nel novero degli artisti a tutto tondo, specie ora che le sue opere vengono battute presso le maggiori case d’asta.

Per me Banksy è un massmediocrate.

I suoi graffiti non colpiscono per la loro bellezza, o per il virtuosismo tecnico o per la fedeltà agli stilemi del genere. Anzi, spesso e volentieri Banksy ricorre alla tecnica dello stencil che, se vogliamo proprio proprio essere pignoli, non si addice al popolo dei writers

Banksy però riesce a provocare, riesce a far parlare di sé e mantenendo l’anonimato si dota di un’aura di mistero che non fa che elevarne (mitizzandola) la sua celebrità.

Peraltro Banksy critica la massmediocrità, come nell’esempio che ho copiato dal suo sito, e questo ne conferma e giustifica l’iscrizione qui in questo pseudo-blog nella lista dei massmediocrati.

Massmediocrità

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