Kontìki http://www.blackmambo.it/kontiki Chi si ferma è perduto Wed, 01 Aug 2012 23:13:15 +0000 en hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.3.2 London 2012: l’arte moderna http://www.blackmambo.it/kontiki/20120802/london-2012-larte-moderna/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20120802/london-2012-larte-moderna/#comments Wed, 01 Aug 2012 23:13:15 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/?p=263

Notte efficace nonostante il russare del compagno di stanza. Giornata dedicata all’esplorazione slow della città. Pronti?

Parto da Tower Hill, la fermata metro alle spalle della Torre di Londra.

Piove.

Maledizione non ho l’ombrello.

Poco male, in Inghilterra il bello della pioggia è che smette, quindi basta attendere un attimo nell’ingresso della metro e poi posso ripartire. A piedi, instancabile, percorro il Tower Bridge, passo davanti al City Hall e proseguo lungo la riva sud del Tamigi. Ritorno nella City lungo il Southwark bridge e qui pranzo da vero londoner a Pret-A-Manger. L’unico a non indossare l’abito, che pezzente.

Qualche foto a St Paul’s Cathedral e di nuovo cambio riva con il Millennium Bridge. Quest’ultimo mi porta dritto in faccia al Tate Modern, il museo d’arte moderna di Londra ricavato da una ex-centrale elettrica. Al suo interno ci sono diverse esposizioni, alcune gratuite ed altre a pagamento. Tra queste c’è Damien Hirst, ma mi spiace, per quanto controverso e assurdo, non me la sento di spendere £15.00 per vedere le sue farfalle, i suoi teschi, le sue pillole e soprattutto i cadaveri di mucca imbalsamati, squartati ed esposti in teche di vetro.

Giro con calma e pazienza tutte le altre aree e passo diverso tempo (anche troppo) nel negozio. Ma alla fine ri-esco alla luce. Si dice che l’arte è tale se non deve essere spiegata.

Pienamente d’accordo.

Via metro raggiungo Westminster e finalmente nel sole faccio mille foto al Big Ben ed alle Houses of Parliament, oltre che Westminster Abbey che però è già chiusa al pubblico. Di fronte trovo Casa Italia, il centro del Coni e dei nostri sportivi, trasformato in una piccola esposizione di italianità. Visita d’obbligo e poi avanti ancora!

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London 2012: i cinque cerchi http://www.blackmambo.it/kontiki/20120801/london-2012-i-cinque-cerchi/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20120801/london-2012-i-cinque-cerchi/#comments Wed, 01 Aug 2012 22:28:30 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/?p=256

Va bene, c’è un’altra missione impossibile che ora sembra quaaaasi possibile: entrare ad un evento olimpico!!! Devo raggiungere Laura che mi darà i suoi documenti per poter ritirare il biglietto. Lascio il bagaglio all’ostello e la raggiungo, usando la Oyster card con la sicurezza di un vero Londoner.

Rapida puntata al Barbican e poi tirata fino a Earl’s Court, dove si disputano le partite di pallavolo. La mail dalla biglietteria parla chiaro: i biglietti non sono cedibili, per ritirarli serve la carta di credito e un documento d’identità. Io ho entrambi… ma non sono i miei… il ragazzo all’ingresso grazie al cielo è un attimo comprensivo (nonché realista) e mi da il biglietto.

Ecco, il vecchio slogan vale ancora. Caspita se vale: esserci è un’altra cosa! Uno spirito sportivo internazionale che vibra nell’aria. Tifosi da tutte le parti del mondo che hanno fatto un gran sforzo patriottico di presenziare all’olimpiade a fianco della loro squadra. Mentre attendo il mio “turno”, sento da fuori la tifoseria per la partita in corso: non conosco i paesi, tantomeno i giocatori, ma l’energia dagli spalti mi prende, anche se non posso vedere nulla!

Finalmente è anche il mio turno. Energizzato da un ottimo (e non troppo costoso) sandwich al ploughmans prendo il mio posto in tribuna. Ottimo posto, grazie Laura. Tra poco si disputerà la partita di pallavolo Italia vs Argentina. Lo stadio è pieno per un quarto, i tifosi italiani sono pochissimi, quelli argentini di più ma comunque in minoranza rispetto agli spettatori venuti da altri paesi. Vero spirito sportivo internazionale, mi commuovo.

La partita è molto ben giocata, le squadre sembrano abbastanza eque, ma risparmio la cronaca e anticipo subito che l’Italia ne è uscita vittoriosa!! Mamma che giornata.

Cena per ripagare (minimamente) il regalo e bon, a letto. È passata solo una giornata ma sembra una settimana.

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London 2012: l’arrivo http://www.blackmambo.it/kontiki/20120801/london-2012-arrivo/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20120801/london-2012-arrivo/#comments Wed, 01 Aug 2012 19:33:18 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/?p=246

La sveglia squilla alle 2.30. Nonostante abbia impostato il più delicato e morbido brano della mia collezione “chillout” , nel mezzo della notte suona come una deflagrazione di artiglieria bellica degna delle più ardite campagne carsiche.

Sveglio alle 2.30. Pronto in macchina già prima delle 3.00, un record.

Facile, basta non lavarsi e saltare la colazione visto che in fondo ho dormito poco più che un’oretta.

Raggiungo in breve tempo Malpensa. Ah, se le strade fossero sempre così libere! Il parcheggio mezzo pieno sembra avvolto in un’aura di malinconia. Auto abbandonate dai loro padroni, fuggiti verso chissà quali mete lontane. Saluto anch’io la mia Alfa. Mentre sarò in viaggio lei sarà qui, abbandonata sotto il sole, io al fresco. Spero. Chiudo e verifico. Ri-verifico. Non c’è peggior situazione che trovarsi in volo e chiedersi “l’ho chiusa?”. Ri-verifico.

Malpensa, 4 di mattina. Fuori non c’è un’anima. Dentro c’è il mondo. I banchi check-in di EasyJet sono assediati da centinaia di giovani e meno giovani, con bagagli di ogni forma e colore, tutti ansiosi di andarsene via e dare un giusto significato alla parola vacanze!

Il mio volo è alle 7.40. Il check-in dura poco, l’attesa per l’imbarco un’eternità, ma alla fine, stretti come sardine in sedili non reclinabili, si può partire, perfettamente in orario. Brava Easyjet!

Lo staff di bordo non disturba più del necessario e riesco pure ad appisolarmi, forse anche aiutato dalle esalazioni orali del mio vicino di posto. Alzarsi presto il mattino non implica non lavarsi i denti per una settimana prima della partenza. Apro al massimo gli ugelli dell’aria e mi avvolgo nella maglia.

A Gatwick mi preparo al peggio, si dice vi siano lunghe code al controllo passaporti e non mi sono dato molto tempo: tra dogana e ritiro bagaglio rischio di perdere il pullman per Londra.

Ovviamente le dicerie ammontano ad atti di zizzania terroristica: controllo passaporti superato un meno di un minuto (secondo della fila e controllo automatizzato); bagaglio subito pronto sul nastro. Bene, un’altra ora di attesa per il pullman? Ma vaaa…!

Gli Inglesi, maledetti loro, sono efficienti. Alla fermata dei bus c’è un’addetta con una cartella in mano, dei tabulati e l’aria di chi ha la situazione sotto controllo. “Posso salire sul pullman delle 9.15? Ho prenotato per il 10.15″ … “Assolutamente, vai tranquillo”.

Piango.

Il viaggio in pullman costa la metà del treno e ci mette il doppio. Perfetta proporzione. Facendosi strada verso il centro di Londra, scorrono fuori dai finestrini paesini via via più popolati e grandi. Noto che gli inglesi devono avere come una passione feticista per le bandiere: ce ne sono a centinaia! Ovunque! Credo che il UK detenga il più alto numero di bandiere pro capite del mondo, peggio degli americani. Ed è un bel risultato!

Bene, il tempo di marcia procede a dovere. Tutto perfettamente in orario (c’era da dubitarlo?) e anzi, addirittura in anticipo rispetto alle previsioni più ottimistiche. Manca un solo “ostacolo” e sono libero: la Oyster card. Ci sarà fila? Sarà una procedura lunga?

Alla “Tube Station” di Victoria c’è in effetti una lunga fila allo sportello informazioni. Ma questa è Londra e siamo sotto l’olimpiade, ergo ci sono una decina di simpatiche signore in divisa olimpica dotate di cartelle con appunti, volantini e tanta voglia di aiutare. Chiedo per la Oyster card e mi indicano una macchinetta automatica. Zero fila. Gosh!

L’interfaccia della macchinetta farebbe invidia pure a Steve Jobs: “vuoi una nuova card?” “quanti pounds vuoi caricare?” “inserisci la carta di credito” “ritira la tua Oyster, buon viaggio”. Tempo totale: neanche un minuto.

Piango

 

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Atollo mediatico http://www.blackmambo.it/kontiki/20100801/atollo-mediatico/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20100801/atollo-mediatico/#comments Sun, 01 Aug 2010 21:48:52 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20100801/atollo-mediatico/ Atollo Mediatico

(l’originale di questo articolo si trova qui: http://www.blackmambo.it/kontiki/20100801/atollo-mediatico)

La teoria vuole che un atollo si formi in seguito all’esplosione di un vulcano marino, il cui cono sprofonda dando origine a barriere coralline… che a loro volta fanno affiorare nuove isole in una conformazione vagamente anulare.

In pratica quindi un’isola esplode e tante nuove le si formano attorno.

Questa breve dissertazione geologica serve ad introdurre la metafora dell’atollo mediatico.

Si legga attentamente questo articolo del Corriere. Vengono citati come fonti:

  1. Sky
  2. Il Fatto Quotidiano
  3. Klauscondicio

Basta. Non ci sono altri outlet di notizie. Eppure non è un argomento da poco!

Sfido chiunque a dichiararsi fedele seguace di tutt’e tre… ciascuno a suo modo sono canali di nicchia e bisogna essere davvero messi male per conoscerli bene tutti.

Il segnale mi pare interessante, il significato forse addirittura storico: si ignorano i grandi veicoli di notizie (il grande vulcano che sta esplodendo) e ci si affida  alle isolette dell’arcipelago. Piatte, sabbiose, inospitali

Forse perché sta qui la verità?

Mancando l’autorità centrale cerchiamo di ricrearla intrecciando tante “corde” tra un’isola e l’altra?

Ottimo. Come per qualsiasi tossico-dipendenza, la salvezza sta nell’astinenza.

Resta solo da capire chi sia ‘sto Caliendo!

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30 Agosto 2009, 成田国際空港 (Narita Kokusai Kūkō), Schiphol, Malpensa http://www.blackmambo.it/kontiki/20090830/30-agosto-2009-%e6%88%90%e7%94%b0%e5%9b%bd%e9%9a%9b%e7%a9%ba%e6%b8%af-narita-kokusai-kuko-schiphol-malpensa/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090830/30-agosto-2009-%e6%88%90%e7%94%b0%e5%9b%bd%e9%9a%9b%e7%a9%ba%e6%b8%af-narita-kokusai-kuko-schiphol-malpensa/#comments Sun, 30 Aug 2009 17:20:41 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090830/30-agosto-2009-%e6%88%90%e7%94%b0%e5%9b%bd%e9%9a%9b%e7%a9%ba%e6%b8%af-narita-kokusai-kuko-schiphol-malpensa/ Diario

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29 Agosto 2009, 東京 (Tōkyō) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090829/29-agosto-2009-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090829/29-agosto-2009-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo/#comments Sat, 29 Aug 2009 17:19:23 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090829/29-agosto-2009-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo/ Diario

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28 Agosto 2009, 東京 (Tōkyō), 富士山 (monte Fuji) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090828/28-agosto-2009-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo-%e5%af%8c%e5%a3%ab%e5%b1%b1-monte-fuji/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090828/28-agosto-2009-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo-%e5%af%8c%e5%a3%ab%e5%b1%b1-monte-fuji/#comments Fri, 28 Aug 2009 17:17:22 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090828/28-agosto-2009-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo-%e5%af%8c%e5%a3%ab%e5%b1%b1-monte-fuji/ Diario

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27 Agosto 2009, 大阪市 (Osaka), 東京 (Tōkyō) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090827/27-agosto-2009-%e5%a4%a7%e9%98%aa%e5%b8%82-osaka-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090827/27-agosto-2009-%e5%a4%a7%e9%98%aa%e5%b8%82-osaka-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo/#comments Thu, 27 Aug 2009 17:15:53 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090827/27-agosto-2009-%e5%a4%a7%e9%98%aa%e5%b8%82-osaka-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo/ Diario

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26 Agosto 2009, 大阪市 (Osaka) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090826/26-agosto-2009-%e5%a4%a7%e9%98%aa%e5%b8%82-osaka/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090826/26-agosto-2009-%e5%a4%a7%e9%98%aa%e5%b8%82-osaka/#comments Wed, 26 Aug 2009 17:15:08 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090826/26-agosto-2009-%e5%a4%a7%e9%98%aa%e5%b8%82-osaka/ Diario

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25 Agosto 2009, 大阪市 (Osaka) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090825/25-agosto-2009-%e5%a4%a7%e9%98%aa%e5%b8%82-osaka/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090825/25-agosto-2009-%e5%a4%a7%e9%98%aa%e5%b8%82-osaka/#comments Tue, 25 Aug 2009 17:13:35 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090825/25-agosto-2009-%e5%a4%a7%e9%98%aa%e5%b8%82-osaka/ Diario

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24 Agosto 2009, Fukuoka (福岡市), Beppu (別府市) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090824/24-agosto-2009-fukuoka-%e7%a6%8f%e5%b2%a1%e5%b8%82-beppu-%e5%88%a5%e5%ba%9c%e5%b8%82/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090824/24-agosto-2009-fukuoka-%e7%a6%8f%e5%b2%a1%e5%b8%82-beppu-%e5%88%a5%e5%ba%9c%e5%b8%82/#comments Mon, 24 Aug 2009 17:11:19 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090824/24-agosto-2009-fukuoka-%e7%a6%8f%e5%b2%a1%e5%b8%82-beppu-%e5%88%a5%e5%ba%9c%e5%b8%82/ Diario

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23 Agosto 2009, 京都 (Kyoto), 広島市 (Hiroshima), 宮島町 (Miyajima), 福岡市 (Fukuoka) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090823/23-agosto-2009-%e4%ba%ac%e9%83%bd-kyoto-%e5%ba%83%e5%b3%b6%e5%b8%82-hiroshima-%e5%ae%ae%e5%b3%b6%e7%94%ba-miyajima-%e7%a6%8f%e5%b2%a1%e5%b8%82-fukuoka/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090823/23-agosto-2009-%e4%ba%ac%e9%83%bd-kyoto-%e5%ba%83%e5%b3%b6%e5%b8%82-hiroshima-%e5%ae%ae%e5%b3%b6%e7%94%ba-miyajima-%e7%a6%8f%e5%b2%a1%e5%b8%82-fukuoka/#comments Sun, 23 Aug 2009 17:07:28 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090823/23-agosto-2009-%e4%ba%ac%e9%83%bd-kyoto-%e5%ba%83%e5%b3%b6%e5%b8%82-hiroshima-%e5%ae%ae%e5%b3%b6%e7%94%ba-miyajima-%e7%a6%8f%e5%b2%a1%e5%b8%82-fukuoka/ Diario

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22 Agosto 2009, 京都 (Kyoto), 神戸市 (Kobe) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090822/22-agosto-2009-%e4%ba%ac%e9%83%bd-kyoto-%e7%a5%9e%e6%88%b8%e5%b8%82-kobe/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090822/22-agosto-2009-%e4%ba%ac%e9%83%bd-kyoto-%e7%a5%9e%e6%88%b8%e5%b8%82-kobe/#comments Sat, 22 Aug 2009 17:04:26 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090822/22-agosto-2009-%e4%ba%ac%e9%83%bd-kyoto-%e7%a5%9e%e6%88%b8%e5%b8%82-kobe/ Diario

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21 Agosto 2009, 京都 (Kyoto) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090821/21-agosto-2009-%e4%ba%ac%e9%83%bd-kyoto/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090821/21-agosto-2009-%e4%ba%ac%e9%83%bd-kyoto/#comments Fri, 21 Aug 2009 17:03:16 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090821/21-agosto-2009-%e4%ba%ac%e9%83%bd-kyoto/ Diario

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20 Agosto 2009, 京都 (Kyoto), 奈良市 (Nara) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090820/20-agosto-2009-%e4%ba%ac%e9%83%bd-kyoto-%e5%a5%88%e8%89%af%e5%b8%82-nara/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090820/20-agosto-2009-%e4%ba%ac%e9%83%bd-kyoto-%e5%a5%88%e8%89%af%e5%b8%82-nara/#comments Thu, 20 Aug 2009 17:00:00 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090820/20-agosto-2009-%e4%ba%ac%e9%83%bd-kyoto-%e5%a5%88%e8%89%af%e5%b8%82-nara/ Diario

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19 Agosto 2009, 高山市 (Takayama), 京都 (Kyoto) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090819/19-agosto-2009-%e9%ab%98%e5%b1%b1%e5%b8%82-takayama-%e4%ba%ac%e9%83%bd-kyoto/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090819/19-agosto-2009-%e9%ab%98%e5%b1%b1%e5%b8%82-takayama-%e4%ba%ac%e9%83%bd-kyoto/#comments Wed, 19 Aug 2009 16:58:16 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090819/19-agosto-2009-%e9%ab%98%e5%b1%b1%e5%b8%82-takayama-%e4%ba%ac%e9%83%bd-kyoto/ Diario

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18 Agosto 2009, 高山市 (Takayama) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090818/18-agosto-2009-%e9%ab%98%e5%b1%b1%e5%b8%82-takayama/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090818/18-agosto-2009-%e9%ab%98%e5%b1%b1%e5%b8%82-takayama/#comments Tue, 18 Aug 2009 16:57:16 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090818/18-agosto-2009-%e9%ab%98%e5%b1%b1%e5%b8%82-takayama/ Diario

Il blog per ora viaggia in automatico mentre io rimango a spasso con carta e penna analogici. Ci penserò in autunno a riempire queste pagine.

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17 Agosto 2009, 登別市 (Noboribetsu), 函館市 (Hakodate), 高山市 (Takayama) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090817/17-agosto-2009-%e7%99%bb%e5%88%a5%e5%b8%82-noboribetsu-%e5%87%bd%e9%a4%a8%e5%b8%82-hakodate-%e9%ab%98%e5%b1%b1%e5%b8%82-takayama/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090817/17-agosto-2009-%e7%99%bb%e5%88%a5%e5%b8%82-noboribetsu-%e5%87%bd%e9%a4%a8%e5%b8%82-hakodate-%e9%ab%98%e5%b1%b1%e5%b8%82-takayama/#comments Mon, 17 Aug 2009 16:54:43 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090817/17-agosto-2009-%e7%99%bb%e5%88%a5%e5%b8%82-noboribetsu-%e5%87%bd%e9%a4%a8%e5%b8%82-hakodate-%e9%ab%98%e5%b1%b1%e5%b8%82-takayama/ Diario

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16 Agosto 2009, 洞爺湖町 (Tōyako), 登別市 (Noboribetsu) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090816/16-agosto-2009-%e6%b4%9e%e7%88%ba%e6%b9%96%e7%94%ba-toyako-%e7%99%bb%e5%88%a5%e5%b8%82-noboribetsu/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090816/16-agosto-2009-%e6%b4%9e%e7%88%ba%e6%b9%96%e7%94%ba-toyako-%e7%99%bb%e5%88%a5%e5%b8%82-noboribetsu/#comments Sun, 16 Aug 2009 16:52:11 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090816/16-agosto-2009-%e6%b4%9e%e7%88%ba%e6%b9%96%e7%94%ba-toyako-%e7%99%bb%e5%88%a5%e5%b8%82-noboribetsu/ Diario

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15 Agosto 2009, 洞爺湖町 (Tōyako) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090815/15-agosto-2009-%e6%b4%9e%e7%88%ba%e6%b9%96%e7%94%ba-toyako/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090815/15-agosto-2009-%e6%b4%9e%e7%88%ba%e6%b9%96%e7%94%ba-toyako/#comments Sat, 15 Aug 2009 16:46:04 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090815/15-agosto-2009-%e6%b4%9e%e7%88%ba%e6%b9%96%e7%94%ba-toyako/ Diario

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14 Agosto 2009, 札幌市 (Sapporo), 小樽市 (Otaru) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090814/14-agosto-2009-%e6%9c%ad%e5%b9%8c%e5%b8%82-sapporo-%e5%b0%8f%e6%a8%bd%e5%b8%82-otaru/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090814/14-agosto-2009-%e6%9c%ad%e5%b9%8c%e5%b8%82-sapporo-%e5%b0%8f%e6%a8%bd%e5%b8%82-otaru/#comments Fri, 14 Aug 2009 17:25:19 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090814/14-agosto-2009-%e6%9c%ad%e5%b9%8c%e5%b8%82-sapporo-%e5%b0%8f%e6%a8%bd%e5%b8%82-otaru/ Diario

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13 Agosto 2009, 東京 (Tōkyō) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090813/13-agosto-2009-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090813/13-agosto-2009-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo/#comments Thu, 13 Aug 2009 16:44:38 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090813/13-agosto-2009-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo/ Diario

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12 Agosto 2009, 東京 (Tōkyō), 鎌倉市 (Kamakura) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090812/12-agosto-2009-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo-%e9%8e%8c%e5%80%89%e5%b8%82-kamakura/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090812/12-agosto-2009-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo-%e9%8e%8c%e5%80%89%e5%b8%82-kamakura/#comments Wed, 12 Aug 2009 16:42:48 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090812/12-agosto-2009-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo-%e9%8e%8c%e5%80%89%e5%b8%82-kamakura/ Diario

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11 Agosto 2009, 日光市 (Nikkō) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090811/%e6%97%a5%e5%85%89%e5%b8%82-nikko/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090811/%e6%97%a5%e5%85%89%e5%b8%82-nikko/#comments Tue, 11 Aug 2009 16:39:58 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090811/%e6%97%a5%e5%85%89%e5%b8%82-nikko/ Diario

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10 Agosto 2009,東京 (Tōkyō) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090810/%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090810/%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo/#comments Mon, 10 Aug 2009 16:38:58 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090810/%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo/ Diario

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09 Agosto 2009, 成田国際空港 (Narita Kokusai Kūkō), 東京 (Tōkyō) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090809/09-agosto-2009-%e6%88%90%e7%94%b0%e5%9b%bd%e9%9a%9b%e7%a9%ba%e6%b8%af-narita-kokusai-kuko-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090809/09-agosto-2009-%e6%88%90%e7%94%b0%e5%9b%bd%e9%9a%9b%e7%a9%ba%e6%b8%af-narita-kokusai-kuko-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo/#comments Sun, 09 Aug 2009 16:35:43 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090809/09-agosto-2009-%e6%88%90%e7%94%b0%e5%9b%bd%e9%9a%9b%e7%a9%ba%e6%b8%af-narita-kokusai-kuko-%e6%9d%b1%e4%ba%ac-tokyo/ Diario

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08 Agosto 2009, Malpensa, Schiphol http://www.blackmambo.it/kontiki/20090808/08-agosto-2009-malpensa-schiphol-narita/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090808/08-agosto-2009-malpensa-schiphol-narita/#comments Sat, 08 Aug 2009 16:26:57 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090808/08-agosto-2009-malpensa-schiphol-narita/ Diario

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L’orchestra del Titanic ed i capponi di Renzo http://www.blackmambo.it/kontiki/20090729/lorchestra-del-titanic-ed-i-capponi-di-renzo/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090729/lorchestra-del-titanic-ed-i-capponi-di-renzo/#comments Tue, 28 Jul 2009 23:11:36 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090729/lorchestra-del-titanic-ed-i-capponi-di-renzo/ Perseverare è diabolico

No, alla fine mi sono tirato indietro. Dover fare 60km di strada (e metterci quasi due ore) per tornare al mio comune e votare per le europee? La sensazione di sconfitta ed inutilità ha avuto la meglio. Ho peccato di “ignavia” e sono rimasto a casa. Che verme.

D’altronde, cosa potevo fare? Come puoi votare “contro” quando nessuna delle alternative pare praticabile? Ravvisabile? Realizzabile? Affidabile?

Forse avrei dovuto votare PdL, perché il ceffone più forte se lo meritava il PD. Ma come posso coscientemente dare il mio supporto a quella banda di ladri? Magari per cercare di salvare il salvabile? Ma lo è? Merita?

Alla fine sappiamo come è andata a finire. Tutti gli schieramenti hanno cantato vittoria (davvero! Leggete le testate dei quotidiani di partito!). Silvio perché ha vinto. Dario perché ha perso… ma di poco. Antonio perché è rimasto uguale. E poi c’è Umberto, che ha stravinto. Incredibile. Alle europee va meglio un partito separatista.

Ma poi com’è andata avanti?

È  successo un po’ come la contro-riforma del 16°-17° secolo. Il PD si è chiuso a guscio. Ha giocato la vecchia carta di organizzare un congresso e indire le primarie. Quando il popolo vuole cambiamento, giustamente tu mantieni il vecchio percorso!

Ma se non ha funzionato né con Romano né con Walter, perché insistere?

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Work in (slow) progress http://www.blackmambo.it/kontiki/20090720/work-in-slow-progress/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090720/work-in-slow-progress/#comments Mon, 20 Jul 2009 22:22:07 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090720/work-in-slow-progress/ pas-de-deux-resized.jpg

Domenica ho gettato le prime basi per una photo gallery interamente fatta in casa. Semplice, veloce, maneggevole… con un approccio di sviluppo PHP innovativo… e sta anche venendo bene!

Intanto procede bene anche il progetto Haikili per la distribuzione di produzioni audio su Facebook. La Facebook API sembra molto potente ma la documentazione non è immediatamente comprensibile ed è praticamente impossibile trovare in rete esempi di codice.

Kokobook si avvicina al tavolo da disegno.

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Itinerario (bozza) http://www.blackmambo.it/kontiki/20090614/itinerario-bozza/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090614/itinerario-bozza/#comments Sun, 14 Jun 2009 20:26:09 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090614/itinerario-bozza/ Bozze di percorso

Tutto Giappone 2009 (PDF)

Tutto Giappone 2009 (GIF)

Visitare Tokyo

Appunti e mappa Tokyo

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Questa sì che è comunicazione. http://www.blackmambo.it/kontiki/20090612/questa-si-che-e-comunicazione/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090612/questa-si-che-e-comunicazione/#comments Thu, 11 Jun 2009 23:18:23 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090612/questa-si-che-e-comunicazione/ Citizen Berlusconi Current TV

(l’originale di questo articolo si trova qui: http://www.blackmambo.it/kontiki/20090612/questa-si-che-e-comunicazione)

Complimenti a Current tv per l’ennesima splendida provocazione mediatica

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Evviva la derivata”! http://www.blackmambo.it/kontiki/20090610/evviva-la-derivata/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090610/evviva-la-derivata/#comments Wed, 10 Jun 2009 17:56:22 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090610/evviva-la-derivata/ Derivata seconda dati disoccupazione USA

(l’originale di questo articolo si trova qui: http://www.blackmambo.it/kontiki/20090610/evviva-la-derivata/)

Speravo con l’ultimo esame di matematica di non dover più aver a che fare con la temibilissima derivata seconda, quell’accrocchio dell’analisi che ti permette ingigantire un piccolo errore di segno che ti trascini dietro dall’inizio del tema d’esame.

Qualche temerario professore di fisica ha cercato di farmi capire l’utilità dimensionale di questa funzione ma non mi ha convinto. Ho studiato, passato l’esame per un pelo e poi cestinato il tutto. Con la maturità prima e la laurea poi la f”(x) se n’è andata a quel paese.

Salvo poi ritornare a sorridermi dalle pagine di notizie economiche! Ma dài?

Ora, per chi si fosse dimenticato (o non lo sapesse proprio) la derivata seconda è quella funzione che ti permette di studiare il comportamento del coefficente angolare del… coefficente angolare. No, non è una ripetizione. È giusto così. Ti dice se la curva (solitamente è questo l’oggetto da cui si parte) si sta verticalizzando oppure no. Non gliene frega se la curva sale o scende, questo è lo smazzo della derivata prima, no, ti dice se l’inclinazione sta aumentando o meno.

Applicala a un qualche trend di dati statistici e vedi un po’ cosa ti salta fuori?

Ti salta fuori per esempio che l’andamento della disoccupazione USA, benché stia peggiorando (derivata prima negativa) lo sta facendo sempre più piano (derivata seconda positiva). Questo significa che le cose vanno sì male… ma il peggioramento relativo (mese su mese, giorno su giorno…) si sta affievolendo.

Se n’è accorto pure Tremonti, ed ora tutti fanno a gara a trovare dati statistici, ad elaborare le loro brave derivate e vedere se in qualche modo salta fuori quel segno “più” che ci salverà dalla crisi.

Se i vari Lagrange, Cauchy e Hôpital stanno festeggiando il loro riscatto, non abbiano a godersela troppo. Gli arabi (che in fondo i numeri li hanno inventati loro) non stanno a perdere tempo con limiti e rapporti incrementali. La benzina sta aumentando già con (la curva quella vera da derivare…) ed è questo l’unico indicatore certo circa la redenzione dalla crisi finanziaria.

Maledetti.

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Accidenti ci risiamo! http://www.blackmambo.it/kontiki/20090608/accidenti-ci-risiamo/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090608/accidenti-ci-risiamo/#comments Mon, 08 Jun 2009 15:23:25 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090608/accidenti-ci-risiamo/ Giappone

Anche quest’anno ho voglia di esagerare, impegnandomi in un viaggio lungo e lontano (e costoso, accidenti…). In ufficio ho la mappa del mondo, mentalmente faccio le crocette come se stessi spuntando un elenco…
sono stato a sinistra, fino in California…
sono stato in mezzo, in Europa (qualche paese sfugge ancora ma c’è tempo) …
sono stato in basso (quasi!) in Namibia.
E di là, a destra? Cosa c’è?
L’oriente è difficile, l’uomo europeo ha agito ben poco a formare la società ed il territorio e quindi ci si deve preparare per un bel salto di vita.

L’oriente è anche complesso. Si va dall’India fino al Giappone passando per l’Indocina e la Cina. La Thailandia, il Vietnam, la Malesia, l’Indonesia, le Filippine. Sono tutti lì in quell’angolo del pianeta, uno accanto all’altro eppure così incredibilmente diversi.

E unici…
e fantastici…
e alettanti…

Ma anche umidi, sporchi, incasinati! Mi spiace, sono troppo viziato per poter subire l’umidità della Malesia o la cucina Vietnamita in nome della indiscutibile bellezza della natura e della storia che questi paesi hanno da offrire.

Per quasi un paio di mesi però mi girava in testa ‘sto Giappone. La prima scintilla è stato il programma Top Gear che con una delle sue “sfide” ha attraversato coast-to-coast il centro del Giappone, mostrandomi per la prima volta la bellezza di questo paese che non si esaurisce con la megalopoli di Tokyo o il bizzarro monte Fuji.

C’è molto di più. Ed altri riferimenti via via durante questi mesi mi hanno aperto gli occhi e generato in me una sempre più forte voglia di vedere di più.

Ora di Aprile inizio a fare una previsione di spesa e di incasso per i mesi successivi sufficientemente definitiva, considerando importanti fattori come il mutuo (bassissimo!) e tassa universitaria (almeno 1500 euro risparmiati!).

Poi come sempre si visita il sito di Avventure, si studiano i viaggi e si segue l’andamento dei gruppi. Si presenta il piano ferie e poi un paio di click ed ecco. Sei nel gruppo. Coordinatore e compagni sconosciuti, bollettini postali che si fa fatica a pagare, valuta da prenotare.

Accidenti. Ci risiamo!

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Politicality Show http://www.blackmambo.it/kontiki/20090504/politicality-show/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090504/politicality-show/#comments Mon, 04 May 2009 11:47:11 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090504/politicality-show/ veronica-silvio.jpg

Come se ci fosse ancora qualche dubbio, la politica non è altro che uno show, con tanti concorrenti che se la menano neanche fosse Amici o qualcos’altro di similmente trash.

Come se ci fosse ancora qualche dubbio, i media gli vanno dietro come dei pecoroni, neanche fossero Cronaca Vera o Eva Tremila.

Come se ci fosse ancora qualche dubbio, noi siamo qui a berci tutto, a far finta di reagire indignati ma allo stesso tempo a leggere con fervore gli articoli, i commenti, i botta-e-risposta e (ahi ahi) i blog, neanche fossero gli indizi per vincere un paiolo d’oro.

Ma un bel chissenefrega? Dài. Non può il sito del Corriere avere in prima pagina TRE articoli tutti sullo stesso tema!

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Massmediocrate: Silvio http://www.blackmambo.it/kontiki/20090424/massmediocrate-silvio/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090424/massmediocrate-silvio/#comments Fri, 24 Apr 2009 21:56:19 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090424/massmediocrate-silvio/ Silvio

Ho aperto questa rassegna di massmediocrati e massmediocrità con una immagine di Charles Foster Kane, magnate del 4° potere, durante un comizio che lo vedeva candidato alle elezioni. Un personaggio fittizio per il film ma modellato su verissimo Willam Randolph Hearst. Questa brevissima carellata raggiunge oggi il punto di apice.

Non so se sia la fine, scrivo questi post un po’ così… come mi vengono… ma difficilmente troverò di meglio.

Ad ogni modo la massima esemplificazione della definizione di massmediocrate non può che essere vista nella personalità di Silvio. Basta solo il nome.

Lo abbiamo deriso quando si è proposto in modo palesemente falso come il “presidente operaio” ma non si può oggettivamente negare di poterlo definire come il “presidente imprenditore” o il “presidente edile” o il “presidente venditore” o ancora il “presidente incantatore“. Vi sono amplissime prove di questo.

Avrà sì usato mezzi e modi illegali (o alla meglio di dubbio valore etico) ma se applichiamo il solito ragionamento machiavellico del fine che giustifica i mezzi, questo gli va riconosciuto. Indubbiamente.

Con le sue capacità (unite a quelle del suo entourage, certo) riesce a ciclo continuo a stupire, ad alzare la posta in gioco, a dettare nuove regole, ad aprire nuovi fronti ed alzare nuove frontiere nella battaglia mediatica di conquista del cittadino.

Ripeto:
- imprenditore,
- edile,
- venditore,
- incantatore,
- elezioni imminenti.
- Aquila.

Stop.

Ripeto: elezioni. Lo sappiamo vero che dobbiamo andare a votare? Cosa? Perchè? Con quali alternative? Ci sono alternative? Vale la pena?

No.

Le alternative non sono nemmeno scese a giocare. Non hanno nemmeno capito che il campo è cambiato. E’ cambiato pure lo sport.

No.

Loro stanno giocando con le vecchie regole, in un campetto sterrato dove non c’è più nessuno spettatore.

E il massmediocrate si lecca già i baffi. Ha incantato le tribune e ora si appresta al trionfo.

(http://www.blackmambo.it/kontiki/20090424/massmediocrate-silvio)

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No, si cambia ancora http://www.blackmambo.it/kontiki/20090411/no-si-cambia-ancora/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20090411/no-si-cambia-ancora/#comments Sat, 11 Apr 2009 15:18:18 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20090411/no-si-cambia-ancora/ pas-de-deux-resized.jpg

Il bello degli studi di fattibilità è che ogni tanto falliscono. Spiace ma almeno non hai fatto troppi casini.

Orbene

  1. Gallery 2 è una bestia incontrollabile, pure Menalto lo ammette e sta già lavorando sulla 3a versione, ben più semplice
  2. WordPressMu non ha tutte le funzioni di WordPress monoutente e tra queste ce n’è qualcheduna irrinunciabile.

Quindi

  1. Evito completamente Gallery e faccio da me, sfruttando un potente uploader realizzato in Flash (SWFUpload)
  2. Kokopelli può benissimo essere sostituito con Cooliris
  3. Devo solo lavorare su Media RSS, formato standard per gallerie fotografiche e ampiamente diffuso

Facile no?

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Scrivere… scrivere… scrivere http://www.blackmambo.it/kontiki/20081018/scrivere-scrivere-scrivere/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20081018/scrivere-scrivere-scrivere/#comments Sat, 18 Oct 2008 17:28:06 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20081018/scrivere-scrivere-scrivere/ Diario

Questo diario arriva, prometto, è già abbastanza ben scritto ma va messo insieme e battuto a macchina.

Devo solo trovare la voglia (e magari anche il tempo, ma questa è solo una scusa)

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Upgrade di Aruba http://www.blackmambo.it/kontiki/20080903/upgrade-di-aruba/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080903/upgrade-di-aruba/#comments Wed, 03 Sep 2008 08:19:10 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080903/upgrade-di-aruba/ pas-de-deux-resized.jpg

Aruba sta procedendo con l’upgrade di tutti i server a PHP5. Questo ridefinisce un attimo il piano di aggiornamento di Blackmambo… ma offre un sacco di opportunità in più. Ottimo

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22 e 23 Agosto 2008, Windhoek http://www.blackmambo.it/kontiki/20080823/22-e-23-agosto-2008-windhoek/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080823/22-e-23-agosto-2008-windhoek/#comments Sat, 23 Aug 2008 22:34:26 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080823/22-e-23-agosto-2008-windhoek/ Itinerario

Al mattino smontiamo il campo (per l’ultima volta!) e proseguiamo lungo la Cape Namibia Route dritti dritti verso nord. 300km passano in fretta e in breve tempo chiudiamo il grande anello a Windhoek, al Chameleon Guest House. Poco fuori Windhoek c’è un ultimo piccolo parco visitabile, il Daan Viljoen Park dove decidiamo di pranzare, non appena restituito il materiale da campeggio alCamping Hire Namibia.

Ora, è inutile tentare di sottostimare la precisione tedesca di Maike e Frauke, quindi ammettiamo subito di aver distrutto una delle loro casse di metallo (a Sesfontein, durante una manovra repentina…) ma decidiamo di giocare la carta del baratto, promemoria che gli italiani, in quanto a commercio, la sanno lunga. Avendo Genny già deciso a inizio viaggio di non riportare in Italia la sua tenda, piuttosto che buttarla proviamo quindi ad offrirla alle crucche come risarcimento per il danno. Dopo avercela fatta montare, ispezionano la tenda (mai fidarsi dei latini…) e accettano il baratto!

Non ho molto da dire sul parco Daan Viljoen. Non solo è un parco con pochissimi animali, ancor meno turisti e priva praticamente di personale, ma dopo Etosha è assai difficile trovarne all’altezza se non mirando sulle grandi riserve sud-africane o kenyote.

Ad ogni modo percorriamo un lungo percorso a piedi risalendo il greto secco di un ruscello fino ad una piccola diga.

Per la cena ci facciamo suggerire dal personale del Chameleon e ci dirigono a La Marmite. Strano, non è citata sulla Lonely Planet, ma questo non fa testo, la Lonely Namibia fa davvero pena talmente è poco aggiornata e la conferma la abbiamo ancora una volta quando scopriamo che “La Marmite” occupa lo stesso indirizzo di un locale dalla descrizione simile e stra-raccomandato dagli autori della Lonely. Se non altro però è una rassicurazione in più, no?

Comunque confermiamo le ottime recensioni alla fine di uno splendido pasto seduti su panche di tronco lungo una lunga e stretta tavolata nel cortile sul retro in una bellissima ambientazione africana (Hey! Ma siamo già in Africa!).

Il Chameleon sarà anche una Guest House per “backpackers” ma una stanza in muratura con un letto fatto e un bagno privato è comunque lusso sfrenato.

Il giorno del 23 viene dedicato allo shopping tra gli infiniti negozi e bancarelle alla ricerca della migliore contrattazione su pezzi di legno intagliati e decorati a mano, poi rimettiamo insieme i bagagli e ci facciamo portare all’aeroporto.

Quando chiamano il nostro volo è sera, fuori è tramonto e mentre ci accodiamo al gate i negozi della sala d’attesa chiudono. Il nostro è l’ultimo volo.

Il mattino dopo siamo di nuovo a Frankfurt e poi in Italia. Con tanta sabbia negli zaini, tante foto, tante belle esperienze… e poca abbronzatura.

E una sola scarpa da trekking. Maledetti sciacalli.

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21 Agosto 2008, Keetmanshoop, Hardap http://www.blackmambo.it/kontiki/20080821/21-agosto-2008-keetmanshoop-hardap/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080821/21-agosto-2008-keetmanshoop-hardap/#comments Thu, 21 Aug 2008 21:57:13 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080821/21-agosto-2008-keetmanshoop-hardap/ Cheetah

È giunto purtroppo il momento di puntare di nuovo verso nord, verso Windhoek e chiudere così il cerchio del nostro percorso namibiano.

Percorriamo la Cape Namibia Route, l’asse stradale che connette il cuore della Namibia (e quindi Windhoek) al Sud Africa. Non è un’autostrada e non è piena di traffico, ma è asfaltata e questo già basta per capire che stiamo definitivamente abbandonando l’Africa più selvaggia per tornare alla civiltà europea.

A Keetmanshoop ripariamo il copertone forato a Aussenkehr e cambiamo gli ultimi euro. Vicino a Keetmanshoop c’è il Cheetah Project della Gariganus Farm dove si possono vedere a distanza ravvicinatissima l’ultima delle nostre prede: il ghepardo! La farm si sviluppa intorno all’abitazione dei gestori e raccoglie in 4 enormi recinti una decina scarsa di ghepardi, una nutrita colonia di suricati e una coppia di facoceri.

Poco oltre, lungo la strada, facciamo una passeggiata nella Giant’s Playground tra imponenti massi impilati ad arte come se fossero pietre, disposte in pila da un qualche gigante giocherellone. Un interessante scherzo geologico.

Hardap dam si trova a metà strada tra Keetmanshoop e Windhoek e ci arriviamo la sera, appena prima della chiusura, con i serbatoi quasi vuoti.

La Hardap Recreation Resort è un vasto villaggio vacanze sulle sponde del lago artificiale creato dalla diga di Hardap. Essendo inverno è completamente vuoto e chiuso ed accentua la già dilagante malinconia degli ultimi giorni di viaggio.

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20 Agosto 2008, Fish River Canyon, Aussenkehr http://www.blackmambo.it/kontiki/20080820/20-agosto-2008-fish-river-canyon-aussenkehr/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080820/20-agosto-2008-fish-river-canyon-aussenkehr/#comments Wed, 20 Aug 2008 21:33:15 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080820/20-agosto-2008-fish-river-canyon-aussenkehr/ Albero Faretra

Il Fish River Canyon è un canon scavato dal fiume… Fish River… in una cosidetta rift valley. In pratica si tratta di un canyon nel canyon (casomai interessasse a qualcuno).

Scendere nel canyon significa impegnarsi in un trek di almeno 3 giorni ma serve una settimana per visitarlo tutto. Noi siamo dei day hickers e l’unica possibilità sono i viewpoint posti al bordo. La vista è splendida e rende bene l’idea della profondità dela gola. Giù in fondo si vedono anche delle pozze d’acqua, segno che il Fish River non si prosciuga del tutto durante la stagione secca.

I colori delle rocce, la larghezza e la profondità della gola ricordano molto il Grand Canyon americano ma l’assenza di turisti e la semplicità delle strutture lo rendono da un lato più genuino e dall’altro però meno apprezzabile visto che lo si può vedere solo dall’alto.

Sulla mappa segnalano la “Vespa on a Rock”, uno dei punti di interesse a fondo valle. Cosa può essere…? Fortunatamente c’è una foto sulla mappa che ritrae in effetti il relitto di una Vespa Piaggio! Come ci sarà arrivata? Fantastichiamo su falliti viaggi Roma-Città del Capo… oppure tifoserie ultras coloniali… o chissà cos’altro… Ma resta solo un piccolo pezzo di italianità segnalato su una mappa per noi, nulla di più.

La visita al Canyon si risolve così, con qualche view point e una infinità di foto al canyon e agli alberi faretra.

Al campeggio consultiamo le nostre guide alla ricerca di una attività pomeridiana. La Lonely si è dimostrata molto imprecisa in questo viaggio, con prezzi sbagliati e segnalazioni di ristoranti chiusi da anni, quindi la ricerca non è così immediata. Ai-Ais sembra un luogo interessante. Ci saremmo accampati lì ma il centro ricettivo è chiuso per restauri. Okay, ma non possiamo comunque farci un giro per visitare il fiume e le terme? La ranger ci informa che no, tutta l’area è chiusa e pure protetta da guardie armate. Okay, desistiamo.

Dobbiamo però almeno fare benzina e la ranger ci indica la strada per una stazione poco distante (15km) e via, qualcosa da fare l’abbiamo trovato! La Cañon Road House è immersa nel nulla più totale ed è una oasi di vita, civiltà e… stile! Il nome spagnoleggiante serve a sottolineare l’idea di una stazione da Route 66 dei tempi d’oro, con un decor interno fatto di paraurti cromati, targhe, cerchioni e tanti altri elementi dei famosi fifties.

Rifornimento e rinfresco e poi, mappa in mano, puntiamo a sud, determinati nel raggiungere il fiume Oranje che segna il confine con il Sudafrica e concludere simbolicamente la traversata nord-sud della Namibia. Noordoewer sembra un centro interessante ma è troppo lontano e decidiamo di puntare su Aussenkehr.

La strada è comunque lunghissima, desolatissima, priva di qualsiasi segno di vita (umana ed animale) salvo per qualche farm disperso in questo paesaggio lunare.

Una collina… una valle… nulla…

un’altra salita… vediamo cosa c’è di là… nulla…

alla prossima torniamo indietro, dai…

dai che è dietro quella collina… la prossima…

Improvvisamente una township, una distesa di casette rettangolari di paglia e lamiera tra stradette sterrate. Oh cielo dove siamo finiti! Non ci possiamo certo fermare qui! E fare inversione non è una furbata, bisogna andare ancora avanti. Poco oltre la collina ecco snodarsi, calmo, l’Oranje e nella piana giù in fondo… una immensa area verde di coltivazioni e filari regolari!?

Dopo le tante ore nel deserto e la botta della township, quel verde sembra ancor più luminoso ed inverosimile e vi corriamo incontro, quasi come ipnotizzati. Una volta raggiunte scopriamo che sono vitigni! Un cartello indica la svolta per un lodge e lo seguiamo così forse possiamo fare il nostro pic-nic in riva al fiume, contando magari sul supporto di un bar.

Il lodge è costruito solo in parte. Una buona metà è ancora in costruzione ma è già evidente che si tratta di un’oasi di civiltà, lusso e tranquillità distante anni luce dal villaggio delle manovalanze indigene visto prima!

Al bar una birra costa N$ 14, una fortuna, un record nel nostro viaggio sinora, indice che man mano che ci si spinge verso sud i prezzi aumentano. Non importa se è circa un euro e siamo in paradiso.

Altro copertone a terra, altra sostituzione lampo e via verso il campeggio, riattraversando a ritroso quella desolazione che ci aveva tanto ipnotizzati all’andata. Chissà com’è, però, che i viaggi di ritorno sembrano sempre più brevi?

Di nuovo a Hobas gli altri vanno al canyon per il tramonto, io resto al campeggio a farmi una doccia con calma. Basta macchina per oggi.

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19 Agosto 2008, Helmeringhausen, Bethanien, Seeheim, Hobas, Fish River Canyon http://www.blackmambo.it/kontiki/20080819/19-agosto-2008-helmeringhausen-bethanien-seeheim-hobas-fish-river-canyon/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080819/19-agosto-2008-helmeringhausen-bethanien-seeheim-hobas-fish-river-canyon/#comments Tue, 19 Aug 2008 20:12:36 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080819/19-agosto-2008-helmeringhausen-bethanien-seeheim-hobas-fish-river-canyon/ Seeheim Hotel

Oggi possiamo alzarci tardi. 6 e mezza.

Ma… Ma… Maledetti sciacalli! Non vi bastava la mia scarpa? Vi siete messi a rovistare tra le scatole e i bidoni a caccia della nostra colazione? Sparisce il caffè e una ciabatta (?!) di Giancarlo, entrambi recuperati poco lontano. Non è possibile.

Smontiamo il campo e ci avviamo per il trasferimento più lungo previsto nel programma: 520km, sempre verso sud, fino al Fish River Canyon.

Il percorso è terribilmente noioso, fortuna che ci sono un paio di occasioni per fermarci lungo il percorso. Il primo è a Helmeringhausen, un ristoro molto accogliente noto per la migliore torta di mele di tutta l’Africa (ancora?) ma è il tè al rooibos che mi interessa particolarmente. Ha un sapore molto simile al tè comune, ma è molto più forte, più ricco e più dolce e va giù che è un piacere. Non l’ho ancora trovato dalle mie parti (a parte forse in qualche costosissima erboristeria) ma lo consiglio vivamente, specie a chi piace il tè nero.

Ancora un po’ di strada e siamo a Bethanien per provare a fare la spesa. Il supermercato è assai povero come in verità tutta la cittadina. Qui sembra davvero l’Africa dei documentari: povertà ovunque e senso malinconico di abbandono.

A Seeheim fanno i migliori toast dell’Africa australe (?!) ma data l’ora credo che anche se si trattasse dei peggiori non avremmo fatto storie. Comunque meritano davvero. Il Seeheim Hotel è un grande palazzo in stile nord-europeo che sembra un incrocio tra la villa di Psyco e la casa degli Addams e sicuramente fuori luogo nel panorama desertico e brullo che la circonda. Il meglio però è all’interno, nel bar: un autentico monumento al cattivo gusto. Sulle pareti ci sono busti imbalsamati di tutti i possibili animali selvatici, compresi tutti quelli che abbiamo visto fin’ora: orici, zebre, springbok… una carneficina.

Però non si sono fermati a questo. Se il busto è fissato al muro come trofeo, la parte posteriore è fissata dietro il bancone del bar ed adibito a spina per la birra. Sì, esatto, la birra esce… da lì…

Si salvano per i toast ma decidiamo di andar via di corsa. Al tramonto, dopo un lungo tragitto che finalmente ci ha visti ricongiungere con il lusso delle strade asfaltate siamo a Hobas, il campeggio in prossimità del Fish River Canyon.

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18 Agosto 2008, Sesriem, Sossusvlei, Duna 45, Hidden Vlei, Dead Vlei http://www.blackmambo.it/kontiki/20080818/18-agosto-2008-sesriem-sossusvlei-duna-45-hidden-vlei-dead-vlei/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080818/18-agosto-2008-sesriem-sossusvlei-duna-45-hidden-vlei-dead-vlei/#comments Mon, 18 Aug 2008 16:02:24 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080818/18-agosto-2008-sesriem-sossusvlei-duna-45-hidden-vlei-dead-vlei/ Sossusvlei

La sveglia suona troppo presto, le 5 sono un’ora indecente per alzarsi durante l’anno, figuriamoci in vacanza! È tutto pronto, dobbiamo solo vestirci e balzare in macchina. Il campeggio è già tutto in subbuglio. Accidenti gli altri gruppi ci stanno battendo sul tempo! Svelti! Svelti! Dov’è la mia scarpa! Dov’è la mia scarpa!! No… non facciamo scherzi… la sinistra è appena fuori dalla mia tenda, dove l’ho lasciata la sera prima (in posizione strategica) ma l’altra? Che scherzi idioti!

Avevo comprato gli sarponcini apposta! Per giorni me le sono trascinate nella borsa in previsione della salita sulla duna! Alte sulla caviglia, suola spessa… Maledetti!

Maledetti sciacalli! Alla reception del campeggio cui chiederò informazioni nel pomeriggio mi avvisano che sono senz’altro stati gli sciacalli nella notte. Ma di cosa si cibano sti animali?

Non c’è tempo per cercarle, ripiego sulle fedeli Nike (basse e con le cuciture che iniziano a cedere) e via.

Nel buio della mattina siamo in coda, in attesa dell’apertura del parco. Una volta verificato il permesso (svelto! svelto!) ci lanciamo lungo la strada principale (per fortuna asfaltata) a circa 120km/h (il doppio del limite consentito…) e ci fiondiamo nel parcheggio alla base della Duna 45. Da qui ci lanciamo all’arrampicata dietro a una ventina di turisti arrivati prima di noi (svelti! svelti!).

Finalmente in vetta, senza fiato e con le scarpe piene di sabbia (maledetti sciacalli!) ci siediamo in prima fila a godere lo spettacolo dell’alba sopra le dune.

Il cielo non è sereno come siamo stati abituati finora ma è invece puntellato di nuvolette a pecorelle ed il sole alle loro spalle le illumina creando un gioco di riflessi e rifrazioni incantevoli (foto! foto! foto!).

La discesa è ben più rapida ed indiscutibilmente meno impegnativa. A valle, al parcheggio, colazioniamo. Sono oramai le 8.00!

Seguiamo la strada verso il cuore del Sossusvlei fino al parcheggio vicino alla Hidden Vlei.

La Hidden Vlei dista solo 2km dal parcheggio ma sebbene la distanza paia breve, camminare sotto il sole sempre più caldo con i piedi che affondano nella sabbia è incredibilmente faticoso (maledetti sciacalli!). Il pan è una piccola piana circondata dalle dune altissime, con una base piatta, quasi bianca, puntellata da scheletri neri e secchi di alberi. Siamo i soli in questa valle avvolta nel silenzio più totale… desolata, sì, ma anche pacifica e tranquilla.

Alla fine della strada asfaltata parte il cammino verso la Dead Vlei, meta celeberrima nel deserto del Namib. Un’altra impervia camminata sulle dune ed eccola! È più grande della precedente ma ci sono anche più turisti che rovinano un po’ il senso di solitudine ed abbandono che si evince invece dalle foto nelle guide.

Pranziamo al campo dove nel frattempo si è alzato un vento incredibile che riempe le tende di sabbia finissima. Ci rilassiamo all’ombra e poco più tardi facciamo una passeggiata nel Sesriem Canyon, una stretta gola scavata nella roccia dai fiumi che si formano durante le piogge. Un’altra duna ed è ancora il tramonto.

Maledetti sciacalli, lo so che siete là fuori!

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17 Agosto 2008, Solitaire, Sesriem, Sossusvlei http://www.blackmambo.it/kontiki/20080817/17-agosto-2008-solitaire-sesriem-sossusvlei/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080817/17-agosto-2008-solitaire-sesriem-sossusvlei/#comments Sun, 17 Aug 2008 15:41:56 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080817/17-agosto-2008-solitaire-sesriem-sossusvlei/ Solitaire General Dealer

Trasferimento a Sesriem, all’ingresso del parco del Sossuvlei nel cuore del deserto del Namib.

La strada passa per Solitaire, postazione di rifornimento e pasti nel mezzo del nulla, dall’aura che fa quasi pensare al far west della Route 66. Il Soltaire Country Store gode della fama di miglior torta di mele dell’Africa. Non male considerato che non vi sono alberi in un raggio di centinaia di chilometri, no?

A Sesriem piantiamo le tende nella sabbia, sotto un grande albero e ci dirigiamo verso la famosa duna 45 per il tramonto.

Questa almeno era l’idea! Un errore nell’interpretazione delle indicazioni date dalla reception ci porta a percorrere parecchi chilometri… nella direzione sbagliata… Il tempo di correggere l’itinerario ed è già iniziato il tramonto. Ci fermiamo alla base di una duna “a caso” visto che rischiamo di non fare in tempo (il parco chiude proprio al tramonto, alle 6.30).

Grigliata di rito e a nanna in tenda su un morbido fondale sabbia. La sveglia è prevista per le 5, in tempo per poter essere tra i primi all’apertura del parco (5.30) ed arrivare alla duna 45 per l’alba.

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16 Agosto 2008, Sandwich Harbour, Walvisbaai (Walvis Bay), Swakopmund http://www.blackmambo.it/kontiki/20080816/16-agosto-2008-sandwich-harbour-walvisbaai-walvis-bay-swakopmund/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080816/16-agosto-2008-sandwich-harbour-walvisbaai-walvis-bay-swakopmund/#comments Sat, 16 Aug 2008 15:04:50 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080816/16-agosto-2008-sandwich-harbour-walvisbaai-walvis-bay-swakopmund/ Sandwich Harbour

La giornata inizia bene con una colazione super al Café Anton: uova, tè, torta, toast, frutta, zuccheri, grassi, colesterolo, energia! Yeah!

A Walvis Bay (altra città costiera) incontriamo Andrew che ci accompagna in un tour sulle dune fino a Sandwich Harbour.

Ah, sulle dune ci andiamo con le nostre 4×4 e non è una cosa da ridere. Per prima cosa dobbiamo sgonfiare un pelo i copertoni, poi un esaltatissimo Andrew ci precede fino alla cima di una duna e qui ci mette alla prova. La discesa dalla duna è un pendio con una inclinazione di almeno 30° di sabbia finissima. Alfredo è alla guida e riesce nell’adrenalinica impresa di scendere senza spaventarsi, senza insabbiarsi e soprattutto senza cappottare la macchina. Noi passeggeri ci pisciamo sotto, non siamo mica al luna park!

Okay, il peggio è passato e proseguiamo con più “calma” lungo il mare, su e giù dalle rosse dune che discendono nell’oceano sotto un cielo azzurrissimo. Sanwich Harbour purtroppo non esiste più. Originariamente era un lago costiero di acqua dolce, asilo per fenicotteri rosa, natura e pure qualche casa. Poi il fiume che lo alimentava è stato bloccato dalle dune ed il mare ha eroso il resto. Ora rimangono solo chilometri e chilometri di spiaggia, di sole e di gabbiani.

Con l’adrenalina a mille pranziamo su un “pier” a Walvis Bay mentre alla tele sta per iniziare una partita di rugby: Nuova Zelanda vs Sud Africa. Peccato dover venir via!

Torniamo a Swakopmund per un po’ di shopping ma scopriamo che il Sabato i negozi chiudono alle 13.00.

Maledetti, potevamo guardarci la partita!

Riusciamo comunque a fare la spesa per i giorni successivi (spiegando al macellaio del supermercato cosa sia la T-Bone, mah…)  e poi al “Tug” per un aperitivo godendo lo spettacolo di uno splendido tramonto sull’oceano.

Per cena facciamo il bis al ristorante di ieri.

Una giornata indimenticabile.

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15 Agosto 2008, Swakopmund http://www.blackmambo.it/kontiki/20080815/15-agosto-2008-swakopmund/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080815/15-agosto-2008-swakopmund/#comments Fri, 15 Aug 2008 14:03:39 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080815/15-agosto-2008-swakopmund/ Welwitschia

Swakopmund è un’altra località costiera, sempre più a sud, sempre più occidentale e ben più vivace della sonnecchiante Henties Bay. Si vede che ci stiamo avvicinando al Sudafrica e le influenze Olandesi, Tedesche e Inglesi si manifestano nei palazzi, nei negozi, nelle strade e (ovviamente) tra la gente. Tutto un altro mondo rispetto alle regioni del nord.

Per compensare la notte “agreste” presso lo Spitzkoppe, si ritorna in piccoli bungalow da 4 letti ciascuno. Nell’entroterra percorriamo la Welwitschia Drive, un percorso nel deserto che permette di vedere da vicino le welwitschie, la pianta simbolo della Namibia.

La welwitschia è una pianta alquanto particolare (a partire dal nome…).

  • Ci sono le piante maschie e le femmine
  • Non si toccano e visto che crescono nel deserto, non vengono impollinate da animali o insetti. Si affidano esclusivamente al vento.
  • Cresce estremamente lentamente ed è eccezionalmente longeva (la più vecchia e famosa ha almeno 2000 anni).
  • Si nutre dell’umidità della nebbia costiera assorbita dalle foglie, non dalle misere radici.
  • È decisamente brutta. Mi spiace ma lo devo dire!

Sulla strada passiamo dalla Moon Landscape, un paesaggio particolarmente deserto e roccioso, dal nome perfettamente indovinato.

Per cena si ritorna in un ristorante dove una straordinaria grigliata di gamberoni ci costa la bellezza di 30€ a persona, compreso dell’ottimo vino sudafricano.

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14 Agosto 2008, Spitzkoppe http://www.blackmambo.it/kontiki/20080814/14-agosto-2008-spitzkoppe/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080814/14-agosto-2008-spitzkoppe/#comments Thu, 14 Aug 2008 00:07:21 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080814/14-agosto-2008-spitzkoppe/ Tramonto a Spitzkoppe

Approvvigionamento alimentare e via per Spitzkoppe.

Lo Spitzkoppe è una formazione rocciosa singolare, formata da enormi massi tondeggianti color sabbia appoggiati (apparentemente in modo instabile) su colate di sabbia compressa e durissima.

Da lontano il profilo della montagnia ricorda vagamente il Cervino. L’area è recintata e organizzata come un parco naturale con la possibilità di campeggiare in qualsiasi posto. D’altronde qui manca tutto, pure i bagni e le docce. Pure la legna, accidenti.

Piantiamo le tende in una piazzola a ridosso di due enormi massi e ci avviamo a visitare il monte. Da un lato c’è la possibilità di arrampicarsi con l’aiuto di una catena fissata a dei pali ma ovunque queste bolle di granito ci permettono di salire e scendere con relativa facilità. Un arco naturale scavato dal vento ci fa da sfondo per tante (troppe!) foto in attesa di un tramonto mozzafiato.

Al campo scopriamo che la scelta di piantare le tende nel mezzo di una gola è infelice visto che il vento convogliato dalle alture crea una corrente d’aria gelida che spazza il campo. Spicchettiamo e riposizioniamo le tende mentre Giancarlo ci delizia con un’altra delle sue grigliate a base di T-bone steak. Si narra che Massimo ed altri abbiano acquistato la legna da uno che… insomma… non era un negozio… era la sua!

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13 Agosto 2008, Skeleton Coast, Kaap Krius (Cape Cross), Hentiesbaai (Hentie’s Bay) http://www.blackmambo.it/kontiki/20080813/13-agosto-skeleton-coast-kaap-krius-cape-cross-hentiesbaai-henties-bay/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080813/13-agosto-skeleton-coast-kaap-krius-cape-cross-hentiesbaai-henties-bay/#comments Tue, 12 Aug 2008 23:06:49 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080813/13-agosto-skeleton-coast-kaap-krius-cape-cross-hentiesbaai-henties-bay/ Cape Cross

Direzione: costa!

Varchiamo il cancello di accesso alla Skeleton Coast Park di buon mattino e procediamo dritti verso la costa.

Il mare non si vede, rimane nascosto oltre basse montagne desertiche e brulle ma all’orizzonte le cime avvolte in una minacciosa coltre di nubi e nebbia fanno ben intendere cosa si trovi là, dove siamo diretti.

Una volta dentro la nebbia, tuttavia, il paesaggio si è trasformato radicalmente e ci ha trascinati in uno scenario lunare: piatto, privo di qualunque scampolo di vita, grigia la sabbia e il cielo. A 360° intorno a noi non c’è nulla se non una striscia di sabbia e terra compattata, delimitata da qualche cartello stradale che indica le destinazioni vicine, quasi a farci coraggio ad andare avanti…

Avanziamo per diverse ore, ogni tanto l’oceano spunta spumeggiante tra le dune ma resta comunque là, troppo lontano e in un certo qualmodo pare pure fuori luogo in tanta desolazione. La strada corre parallela alla costa e tra noi e il mare rimane una larga striscia “off limits” che ci impone di avanzare verso sud.

La nostra pazienza dura poco: ignoriamo il divieto e svoltiamo, dirigendoci dritti verso il bagnasciuga.

Orbene. La Skeleton Coast non ha un nome a caso. Accidenti, non c’è proprio nulla. Il sole spunta qualche volta ad illuminare quello che potrebbe esser, senza troppa fantasia, un pianeta disabitato. Ma guardando attentamente, forse, su un altro pianeta non ci siamo ancora finiti, se non altro a giudicare dal preoccupante numero di ossa sparsi tra le pietre… Gulp!

Magari non ce ne siamo accorti? Un cataclisma ha cancellato la vita dalla terra e noi siamo rimasti quali unici sopravvissuti? O forse sono rimasto in macchina per troppo e sto farneticando? Mmm…

Di nuovo in strada giungiamo alla fine della Skeleton Coast Park ed entriamo nella National West Coast Recreational Area. Cambia il nome ma lo schema si ripete. Stavolta però c’è un cartello che indica la presenza di un relitto! Olè! La guida di Massimino offre una bella foto di un peschereccio arenato sulla spiaggia ma quando ci arriviamo noi troviamo solo alcuni pezzi di lamiera ricoperta di strati di ruggine. Vuoi dire che l’azione della salsedine, del mare, del vento e della sabbia sono in grado di ridurre uno scafo intero a questi pochi frammenti?!

Cape Cross, e finalmente un po’ di vita. La punta rocciosa è la residenza per una (enorme!) colonia di otarie (o foche, o leoni marini? Guide diverse offrono traduzioni diverse, boh!)

Un baccano!

Un odore!

Una quantità infinita di foche (otarie? leoni?) si raccoglie su queste rocce, ammassandosi una sull’altra. Altrettante si cullano nelle grandi e gelide onde oceaniche che si infrangono sulla costa. Un manipolo di sciacalli vigila la colonia, pronti a balzare su una preda succulenta non appena gli si offre l’opportunità.

Per sera siamo a Henties Bay, cittadina balneare (d’estate) sperduta in questa spiaggia infinita. Dai negozi aperti e dalle auto in circolazione si colgono due caratteristiche fondamentali

1) è bassa stagione, non c’è un’anima

2) l’unica attività praticata è la pesca, usando lunghissime canne fissate al paraurti dei pick-up.

Socialmente parlando da Henties Bay in giù siamo in un contesto diverso. La cittadina è decisamente occidentale (e direi tendente verso nord, in stile anglo-sassone) ed il tutto è in mano agli afrikaner. I neri sono invece di là, appena fuori dal centro abitato, in piccole casette di compensato e lamiera. L’apartheid vige ancora sebbene con toni meno formali e comunque si direbbe in un clima di pacifica convivenza.

Il programma di viaggio prevede una breve parentesi di lusso e civiltà: notte in albergo e cena al ristorante!

Ceniamo a base di pesce al “Fishy Corner” (nome fuorviante per gli anglofoni…) dove un piattone di gamberi, cozze gigantesche, seppie e filetto di merluzzo (credo) ci costa la bellezza di N$ 130,00! (praticamente una decina di Euro)

In breve tempo ci facciamo progetti per un buen retiro per la nostra terza età, investendo i nostri risparmi in una villetta sulla costa (ve ne sono di nuova costruzione a circa 40.000 €)

La cucina del ristorante è lentissima e solo dopo ben 2 ore otteniamo i nostri piatti. Da notare che siamo gli unici ospiti ed avevamo pure prenotato. Ad un’ora indecente (le 10.00!) siamo, finalmente, a letto.

Un letto vero, con un materasso ed una trapunta.

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12 Agosto 2008, Twyfelfontein http://www.blackmambo.it/kontiki/20080812/12-agosto-2008-twyfelfontein/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080812/12-agosto-2008-twyfelfontein/#comments Tue, 12 Aug 2008 13:25:54 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080812/12-agosto-2008-twyfelfontein/ Twyfelfontein incisioni rupestri

Sesfontein è solo una sosta di passaggio, e meno male aggiungo, visto che non c’è assolutamente nulla da vedere! Siamo diretti verso Twyfelfontein, una piccola località dal nome crittografico che significa “sorgente intermittente” (Sesfontein invece significa “sei sorgenti”).

Qui ci sono quattro attrazioni: la Petrified Forest, le incisioni rupestri, le Organ Pipes e la Burnt Mountain. Andiamo con ordine…

La Petrified Forest, per chi come me non ha mai visto una foresta pietrificata, fa un grande effetto. È davvero strano trovare per terra, semi-immersi nella sabbia, dei frammenti di tronco d’albero e scoprire solo toccandoli che sono di pietra e non di legno. I tronchi più grossi suonano addirittura cavi se “bussi” sulla “corteccia”!

Okay, però qui si parla di due o tre tronchi sparsi qua e là, direi che definirla “foresta” sia un po’ troppo.

Anche le incisioni rupestri vicino a Twyfelfontein fanno a loro modo un grande effetto. All’interno di una ristretta area, splendidamente conservata, si posso visitare numerosissime incisioni sulla pietra, risalenti a circa 6000 anni fa che costituiscono un manuale zoologico della fauna locale. Sono riportate le sagome degli animali (giraffe, leoni, elefanti…) e dettagli utili come le loro impronte o le loro dimensioni, immaginiamo, per una maggiore efficacia nelle battute di caccia.

Le Organ Pipes sono strutture verticali in basalto che rivestono le pareti di un piccolo canyon visitabile a piedi. Lì vicino c’è la Burnt Mountain che al contrario della altisonante presentazione nella Lonely Planet ci pare più una cava di carbone… ma vabbé, manchiamo di poesia e questo è noto.

Ancora un campeggio di spartana e asettica natura ci ospita per la sera. Arriviamo abbastanza presto ed il campo è vuoto ma ora di sera si riempe di numerose altre comitive, gran parte delle quali sono di avventurieri! Siamo praticamente a metà giro e quindi stiamo incrociando chi è partito appena prima di noi ed ha seguito l’itinerario inverso.

Che poi saremmo noi ad aver seguito il percorso a ritroso, non loro. Okay.

Scambi di preziosi consigli e avvertimenti e racconti terribili (il nostro attacco ad opera di guerriglieri angolani sembra una cosa da poco a confronto) e buonanotte.

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11 Agosto 2008, Opuwo, Joubert pass, Sesfontein http://www.blackmambo.it/kontiki/20080811/11-agosto-2008-opuwo-joubert-pass-robbies-pass-sesfontein/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080811/11-agosto-2008-opuwo-joubert-pass-robbies-pass-sesfontein/#comments Mon, 11 Aug 2008 11:38:30 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080811/11-agosto-2008-opuwo-joubert-pass-robbies-pass-sesfontein/ Herero People

Raggiunto il confine nord (il fiume Kunene) è ora di dirigersi verso sud per raggiungere la Skeleton coast e le località costiere.

Purtroppo le strade asfaltate sono sempre più un ricordo distante e dobbiamo imparare a convivere con le dure “highway” sterrate e polverose. Gli ingegneri namibiani non devono avere vita difficile, tutta la regione è praticamente disabitata e non ci sono grandi ostacoli: basta liberare il bush, compattare un attimo e via, il collegamento è fatto! Le strade sono infatti larghissime e dritte e vuote per chilometri e chilometri (e chilometri). Oh, bhé, dritte non significa però che sono in piano, magari! Sono un continuo sali-scendi da un ruscello in secca e il successivo, discese e salite con fondi-valle a V. La comodità del viaggio dipende solo dalla grazia di chi guida.

Il panorama dai finestrini continua a non offrire particolare varietà e ogni equipaggio passa il tempo in modo diverso: chi ascolta la musica, chi racconta le proprie (dubbie) gesta eroiche, chi divora i cruciverba della settimana enigmistica, chi scrive (o almeno ci prova) e chi cerca di dormire.

Opuwo è la prima cittadina che incrociamo, abitata da un pot-pourri di Herero, Himba e bianchi, ognuno con i suoi curiosi indumenti (soprattutto gli Herero) e i suoi mercati dedicati.

A contatto però con la civiltà (nel senso europeo del termine) vengono messe in evidenza le profonde differenze tra le abitudini tribali degli Himba ed il progresso consumistico dei bianchi, con gli Herero che sebbene posti a metà sembrano tendere più verso la modernità che la tradizione. Insomma, qui gli Himba fanno la parte dei poveri: chiedono l’elemosina ai turisti e vengono trattati con disprezzo dalla gente del posto. Al supermercato l’attacco senza sosta dei bambini che ci chiedono soldi o cibo si fa assillante, quindi facciamo in fretta la spesa e pianifichiamo un pranzo pic-nic lungo la strada.

A Opuwo le strade sono finalmente asfaltate ma quando usciamo dall’area urbana l’illusione di non dover usare più la trazione integrale sparisce alla prima svolta. La strada che porta a Sesfontein passa per le montagne dello Schwarze Kuppen il passo di Joubert. Il principio namibiano delle strade dritte a prescindere dal terreno si applica anche nelle sezioni più impervie di montagna, risultando così in un passo di valico che si risolve in un paio di tratti di strada asfaltato con pendenza vicina ai 45°! Evidentemente non hanno problemi di strade ghiacciate.

Oltre il passo il panorama si fa via via sempre più desertico e Sesfontein è poco più che un pugno di case sparse nella sabbia e 3 pigri campeggi (un recinto, due docce e un braai) che sembra facciano a gara per il titolo di più spartano… I campeggi di Etosha sembra siano rimasti su un altro pianeta… sigh sigh

Alla fine optiamo per un piccolo campeggio di due piazzole a bordo di uno stagno pieno di rane che canteranno tutta la notte.

Terribile.

Un punto a favore sono le docce, riscaldate da pannelli solari che, anche se siamo in inverno e le giornate sono corte, sono pur sempre in un’area desertica…quindi niente caldaie a legna come a Epupa ma tanta acqua caldissima.

Divino.

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10 Agosto 2008, Epupa Falls http://www.blackmambo.it/kontiki/20080810/10-agosto-2008-epupa-falls/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080810/10-agosto-2008-epupa-falls/#comments Sat, 09 Aug 2008 23:17:40 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080810/10-agosto-2008-epupa-falls/ Himba

Una guida locale ci porta in visita nei villaggi Himba.

Il primo si trova prendendo una piccola traversa della strada principale (quella di ieri) ed è composta da 4 piccole capanne a cupola in un recinto di cespugli secchi.

Il recinto non è come ce lo potremmoaspettare, fatto a palizzata, innanzitutto perché in zona di alberi ce ne sono pochi e in secondo luogo perché il fine del recinto non è tanto di proteggere dall’esterno quanto più mantenere le bestie all’interno!

Gli Himba si dedicano infatti principalmente all’allevamento di capre, qualche gallina e forse un paio di mucche. Giungiamo al mattino e le bestie sono rinchiuse in due recinti più piccoli: da una parte gli animali adulti, dall’altra i cuccioli.

Sotto una tettoia la madre anziana è seduta con i bambini e altre donne. Gli uomini (anzi, il capo famiglia, o chief) non c’è, è in giro a caccia o con altri animali al pascolo.

La guida ci illustra la loro struttura sociale che noi uomini del gruppo non possiamo che invidiare! Le donne sono le mogli del chief, sono tutte bellissime e giovanissime. I bambini sono anche bellissimi e molto simpaticie lavorano sodo stando dietro alle bestie. Le capanne minute sono al loro interno molto spaziose perché assai spartane: giusto il pavimento duro dove dormire e alcuni oggetti personali agli angoli o fissati nei rami nelle pareti.

La guida ci chiede di non girare liberamente nel villaggio per non offendere in alcun modo i padroni o comunque per non invadere i loro spazi. In particolar modo ci è vietato passare tra l’ingresso della capanna del chief e il “fuoco sacro” posto nel mezzo del campo.

Lasciamo all’anziana donna (mi pare sia la sorella del chief) qualche dono acquistato al mini-market di Epupa e andiamo ad un altro villaggio.

Questo villaggio rimane più a ridosso della strada principale ed ha la particolarità di non avere un recinto. La guida ci spiega che diversi anni fa una tromba d’aria distrusse il recinto e gli abitanti lo interpretarono come un desiderio dei loro antenati. Da allora quindi non hanno più eretto recinti attorno alle capanne.

A Epupa c’è un minuscolo minimarket con qualche carne in scatola e della frutta con cui pranziamo e al pomeriggio seguiamo la “crocodile trail” lungo il fiume.

Di coccodrilli neanche l’ombra (forse è meglio così) ma in compenso un sacco di natura tropicale e una colonia di babbuini. Se avessimo assoldato una guida, pare, avremmo pure visto i coccodrilli. Evidentemente rimarremo nel dubbio.

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9 Agosto 2008, Ruacana, Kunene River Lodge, Epupa Falls http://www.blackmambo.it/kontiki/20080809/9-agosto-2008-ruacana-kunene-river-lodge-epupa-falls/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080809/9-agosto-2008-ruacana-kunene-river-lodge-epupa-falls/#comments Sat, 09 Aug 2008 22:52:45 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080809/9-agosto-2008-ruacana-kunene-river-lodge-epupa-falls/ Kunene River Lodge

Quella che altrimenti sarebbe stata una notte di morbido riposo viene interrotta bruscamente verso le due di mattina. Siamo tutti in allarme, svegliati dalla voce di Genny che urla “ci hanno rubato la borsa“! Accidenti è vero, mancano le borse di Genny e Giorgio… ma anche quelle di Massimo e di Fabrizio! Dentro di queste c’erano tutti i loro vestiti!

Maledetti!

Purtroppo abituati alla tranquillità del parco Etosha (nonché della madrepatria…) abbiamo lasciato le borse all’aperto in bella vista, in un campeggio non custodito dotato di una recinzione abbastanza “simbolica“.

L’unico mio sollievo personale è che grazie al mio disordine i ladri non avevano tempo (o voglia…) di riassemblare la mia borsa aperta e sparsa da tutte le parti. Hanno giustamente preferito portar via quelle ben chiuse.

Dopo poco arriva il “sergente di polizia” (un ragazzo ventenne in una Golf vecchissima) e più tardi anche il padrone del campeggio, un ex-colono tedesco incazzato come solo loro sono capaci.Nella luce del mattino ritroviamo sparsi tra i cespugli alcuni indumenti scartati, quasi sempre di Giorgio che riesce così a racimolare qua e là quello che gli serve per qualche giorno di bush ancora. Per gli altri c’è la piccola consolazione di un bazar di vestiti e scarpe a Ruacana, tutto spesato dal proprietario del campeggio.

Ah! Mancano i miei walkie-talkie!

Maledetti!

Cerchiamo di archiviare il fatto quanto più rapidamente possibile e ci dirigiamo verso Epupa Falls seguendo uno sterrato tortuosissimo che corre lungo il fiume Kunene. La guida è davvero ardua su queste insidiose carrettiere che alternano guadi a dossi rocciosi e cunette sabbiose e più volte perdiamo il controllo dei mezzi sbandando o rimanendo bloccati.

Dopo quella che sembra essere una infinità di chilometri trascorsi con la sola compagnia del fiume che scorre alla nostra destra arriviamo al Kunene River Lodge, una oasi di bellezza e tranquillità, immersa nel verde e decorata di numerosissime varietà di fiori tropicali dai colori inverosimilmente splendidi.

Ahh! Basta, ci ferimamo qui.

E invece no! La strada da fare è ancora lunga, quindi giusto il tempo di una cider e via di nuovo, questa volta su lunghissimi rettilinei nel bush senza interruzioni né pause, se non per un veloce pranzo al sacco…

Stiamo entrando nella terra degli Himba, un popolo che abita queste terre dimenticate da Dio e per lungo tempo ignorate dagli sforzi di colonizzazione e, per fortuna, dallo sfrenato desiderio degli europei di indottrinare i popoli indigeni alla fede cristiana.

Gli Himba vivono qui, in capanne di terra e rami, vestiti solo di piccole pelli e tantissimi piccoli gioielli di metallo, ossa e legno. Ora però dove non sono giunti i missionari sono arrivati i turisti portando non più la parola di dio ma il richiamo ineludibile del denaro, del mercato, del desiderio…

Per strada vi è un susseguirsi di banchetti pieni di oggettini di artigianato e intere famiglie di madri e bambini invadono la strada nella speranza di fermarci ed attirarci nei loro mercatini.

Noi no, non ci fermiamo. Fermarsi ora sarebbe un disastro visto che manca comunque un bel pezzo di strada, si sta facendo tardi e alle Epupa Falls non ci sono campeggi immensi.

Finalmente oltre l’ennesima collinetta una oasi di palme e di verde in mezzo a tanta arida terra. Epupa!

Il nostro campeggio è letteralmente sul fiume appena sopra le cascate, in una cornice splendida. Sopra di noi le grandi foglie delle palme, davanti il fiume, oltre l’Angola (resa ancora più mistica e paurosa data l’esperienza notturna) e ovunque il rumore delle rapide e delle cascate.

Assembliamo il campo e ceniamo con una italica pasta al sugo.

Ahh! Basta, ci ferimamo qui?

Sì, questa volta sì, per ben due notti!

Il campeggio è molto semplice e ben organizzato. Uno scheletrico individuo con in mano una cartelletta e una penna tiene in ordine il campo (più o meno) indirizzando i vari gruppi tra le palme. I bagni sono minimali, giusto una turca in un cubicolo di canne a cielo aperto, senza privacy di alcun tipo e le docce sono uguali, con l’acqua calda riscaldata da caldaie a legna poste appena al di fuori. Il principio è molto frugale: se vuoi la doccia calda, assicurati che vi sia legna nella caldaia!

Le borse sono al sicuro nelle auto, il sole tramonta in fretta ed è già notte.

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8 Agosto 2008, Ondangwa, Oshakati, Outapi, Ruacana http://www.blackmambo.it/kontiki/20080808/8-agosto-2008-ondangwa-oshakati-outapi-ruacana/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080808/8-agosto-2008-ondangwa-oshakati-outapi-ruacana/#comments Thu, 07 Aug 2008 23:25:19 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080808/8-agosto-2008-ondangwa-oshakati-outapi-ruacana/ Ruacana, Angola

Smontiamo le tende ed usciamo da Etosha, diretti verso nord.

Il panorama cambia moltissimo: scarsa vegetazione, quasi desertica, e tanti villaggi e piccole fattorie. C’è tanta povertà e le abitazioni sono delle minuscole casette di mattoni e lamiera, inserite in terre aride dedicate all’allevamento di bovini ed asini (tanti asini…).

Lungo la strada superiamo un paio di posti di blocco, le autorità non ci fanno problemi ma ci ricordano che la zona è piena di delinquenti che, fingendosi autorità, distraggono i turisti e li derubano. Gulp!

A Ondangwa e Oshakati facciamo un paio di stop per la spesa e un pranzo veloce, avendo sempre cura di lasciare alcuni del gruppo a tenere d’occhio le auto.

Vicino a Outapi visitiamo il “famoso baobab” che però non si distingue né per bellezza né per dimensione (anche se le guide, su questo, dicono altro). Pare tuttavia che la virtù principale derivi dal fatto che al suo interno vi sia una minuscola cappella (cristiana).

Altro pranzo on-the-road e in breve tempo siamo a Ruacana dove c’è un campeggio per noi. Il campeggio è davvero splendido, con l’erba nella piazzola, un bel panorama (siamo su una collina) e nessun’altro a dar fastidio.

Facciamo un giro in valle, verso il fiume Kunene, per visitare la “Hippo pool” della quale non vi è traccia. La strada tuttavia ci offre panorami splendidi, sotto il sole al tramonto con una ricca vegetazione e là, in fondo, oltre il fiume… l’Angola!

Di nuovo in campeggio una ottima grigliata e ci corichiamo.

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7 Agosto 2008, Etosha http://www.blackmambo.it/kontiki/20080807/7-agosto-2008-etosha/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080807/7-agosto-2008-etosha/#comments Wed, 06 Aug 2008 23:12:08 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080807/7-agosto-2008-etosha/ Etosha Pan, Namibia

Altra giornata dedicata al safari, altra partenza di buon mattino. Oggi però è già ora di trasferirci quindi smontiamo il campo e ci avviamo a esplorare l’area del parco tra Halali e Namutoni, nostra destinazione per il pernottamento.

Tra i punti di interesse a est di Halali c’è un piccolo anello stradale che si snoda all’interno del “pan” di Etosha, l’enorme distesa del lago salato, in secca, sulle cui sponde si articola il parco omonimo. La parte più distante dalla “costa” ci permette di ritrovarci quasi completamente circondati da una infinita distesa di fango salato appiccicosissimo, perfettamente piatta, sotto un cielo azzurro e completamente priva di qualsiasi forma di vita.

“Namibia 2” (uno dei nostri veicoli) ha una ruota a terra. Fortunatamente siamo vicini a un punto ristoro (bagno e tavolini da picnic) così possiamo scendere dalle macchine e sostituire la ruota senza correre il rischio di agressioni…

A Namutoni facciamo riparare la ruota mentre piantiamo le tende nel campeggio.
Namutoni si sviluppa attorno all’omonimo forte teatro cent’anni fa di una coraggiosa battaglia tra 7 tedeschi rimasti a difendere il forte e circa 500 indigeni. Oggi però il forte è inserito in uno splendido resort con ristoranti, negozietti e lodge di legno e paglia, il tutto intorno a una pozza illuminata. A differenza di Halali, quindi, Namutoni mira ad una clientela più facoltosa e ricercata…

Terminate le operazioni di preparazione del campo, riprendiamo i nostri safari e scegliamo di percorrere la dik-dik drive. Ora, questa volta pare che il nome sia azzeccato! Ci sono infatti numerosi dik-dik ai bordi del percorso, semi-nascosti nella vegetazione (che qui è più alta e frondosa), che ci osservano incuriositi e diffidenti. Poco oltre però la grande sorpresa… alla base di un albero scorgiamo un paio di iene e sopra, appoggiata a un ramo… la nostra preda più ambita: un leopardo!

Lo spettacolo è degno dei migliori documentari National Geographic: alla base tra i cespugli, le iene attendono ansiose, mentre sul ramo, in equilibrio instabile, il leopardo consuma la sua preda. Rimaniamo diverso tempo ad ammirare lo spettacolo e a scattare una infinità di foto (e filmati), nel massimo silenzio e circondati da una natura genuina e tranquilla, per poi proseguire verso un’altra pozza d’acqua.

Questa volta è il turno delle giraffe a bere. La scena è particolare poiché le giraffe, con le loro lunghe gambe, fanno abbastanza fatica ad abbassarsi per bere. Devono infatti allargare le gambe anteriori oppure piegarle, in pose molto curiose e, devo dire, abbastanza goffe e comiche!

In un attimo è già il tramonto e ora di ritornare al campeggio. Un rapido piatto di pasta e poi tutti in macchina (questa volta guidata dal ranger “Denis”) per una night drive.
Nel tour notturno vediamo un po’ di animazione, complici il buio (Denis usa una luce rossa che risulta poco visibile agli animali) e l’esperienza della guida. Primo attore: il rinoceronte!

Poverino, cerca di avvicinarsi alla pozza ma gli elefanti che sono lì (con i piccoli) lo mandano via. Denis ci spiega che in fondo è l’elefante il re degli animali. Infatti quando si abbevera non vuole altri animali intorno. Ha precedenza su tutti, pure sul leone. E come dargli torto?

Più tardi, quando gli elefanti si allontanano, il rinoceronte esce dai cespugli ma stavolta una iena lo importuna e gli impedisce di avvicinarsi all’acqua. Evidentemente quella del rinoceronte non è una bella vita…

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6 Agosto 2008, Etosha http://www.blackmambo.it/kontiki/20080806/6-agosto-2008-etosha/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080806/6-agosto-2008-etosha/#comments Wed, 06 Aug 2008 22:27:10 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080806/6-agosto-2008-etosha/ giraffa.jpg

Non bisogna ignorare il fatto che la Namibia è sufficientemente a nord del tropico del Capricorno da avere giornate di circa 10 ore di luce (d’inverno). Questo significa che sebbene il fuso orario sia lo stesso dell’Italia (senza considerare l’ora legale) di fatti la giornata tipica va anticipata, alzandosi alle prime luci dell’alba e andando a dormire verso le 9 di sera.

La premessa spiega il motivo percui siamo tutti in piedi di buon ora, pronti per una colazione con té, caffé italiano, biscotti, pane e nutella (e burro di arachidi…) e via a “caccia” di animali!

I tre equipaggi si separano e scegliamo ognuno il nostro itinerario.

Certo.

Infatti ci ritroviamo subito tutti e tre alla pozza di Goas, visto che lì ci hanno segnalato la presenza di leoni. Lungo la strada vediamo qualche orice, diversi piccoli dik-dik ma poi, il trionfo: il leone e la leonessa.

Bhé, devo ammettere in verità di essere un pelo deluso. I due gattoni se ne stanno sdraiati poco distanti dalla pozza d’acqua senza far niente. Le altre bestie almeno si danno da fare a brucare o prendersi a cornate. Il leone sbadiglia, si guarda intorno stanco, poi si sdraia di nuovo.

Lungo la strada però ci ravvediamo: una leonessa ci attraversa la strada a pochi metri! Da togliere il fiato!

A questo punto facciamo un rapido inventario: abbiamo visto le giraffe, le zebre, il leone, un elefante (lontano). Ora manca il rinoceronte! La Rhino Drive sembra fare al caso nostro e la imbocchiamo fiduciosi. 30 chilometri di una stradina tortuosa in mezzo agli arbusti però non frutta alcun avvistamento. Nemmeno uno springbok, nonostante ve ne siano a migliaia in ogni altro angolo del parco! Maledetti!

Nel pomeriggio veniamo ricompensati ammirando a brevissima distanza una orda di almeno 25 tra elefanti, elefantesse ed elefantini. Uno spettacolo indescrivibile con il capo branco che si mette di traverso per impedirci il passo, le madri che camminano ai lati ed i cuccioli che trottano in mezzo, tutti diretti speditamente alla pozza d’acqua, in perfetto ordine ed affascinante armonia.

Sembra un attimo ed è già sera ed ora di rientrare nel campeggio. Mentre attendiamo gli altri per la cena faccio un salto alla pozza del campeggio e… eccolo… il rinoceronte che si abbevera!

Aver sempre visto questi animali nei disegni, nelle foto e nei documentari, vederli dal vivo fa un effetto stranissimo. Non sembrano veri. O comunque meno veri di quanto uno magari si immaginerebbe. Difficile rendersi conto che è un animale selvatico ed è lì, a pochi metri. Forse è anche per via delle recinzioni, ma dopotutto, visto il corno sul muso, ben venga la recinzione, no?

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5 Agosto 2008, Otjiwarongo http://www.blackmambo.it/kontiki/20080805/5-agosto-2008-otjiwarongo/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080805/5-agosto-2008-otjiwarongo/#comments Tue, 05 Aug 2008 22:15:34 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080805/5-agosto-2008-otjiwarongo/ Warthog warning - attenti ai facoceri

Colazione regale e poi smontiamo il campo. A Otjiwarongo ci fermiamo in un centro commerciale (mai mi sarei aspettato di trovarne da queste parti) dove facciamo la spesa per la sera e il pieno di carburante. Poi via di nuovo, sempre verso nord, sempre verso Etosha.

La strada è dritta, lunghissima, ben asfaltata e completamente libera. Ai lati chilometri e chilometri di bush, parecchi termitai, qualche babbuino e forse un paio di facoceri. Al termine di un lungo rettilineo ecco il cancello sud (Andresson’s gate) dell’Etosha National Park! Qui ci sono animali in abbondanza: zebre e springbok ai lati della strada e talvolta anche in mezzo alla strada direttamente.

Etosha è il principale parco naturale della Namibia, vastissimo e con una ottima varietà di animali. Si gira liberamente, sulle proprie auto, purché si rimanga sulle strade (sterrate). È severamente vietato scendere dalle auto, se non nelle piccole “oasi” recintate dove ci sono i tavoli da picnic ed i bagni. Insomma, come in uno zoo solo che siamo noi umani a dover stare nelle gabbie.

Il parco è strutturato sostanzialmente in una striscia orizzontale lungo la sponda meridionale dell’Etosha Pan, un enorme lago salato asciutto per buona parte dell’anno.

Ci sono 3 aree attrezzate: Okaukuejo a ovest, Halali al centro e Namutoni a est. Procediamo da ovest a est, pranzando a Okaukuejo (hamburgher) e diretti ad Halali dove c’è il nostro campeggio. Lungo il percorso vediamo una infinità di springbok, molte giraffe, qualche struzzo, un paio di gnu in lontananza e addirittura (ma molto, molto lontano)… un elefante!

Verso le 18.30, ora del tramonto e conseguentemente di chiusura dei cancelli di accesso, montiamo le tende al camping di Halali. Per cena organizziamo una grigliata a base di T-Bone steak e tanto buon vino sudafricano. Attiguo al campeggio c’è una pozza d’acqua illuminata dove ci ritroviamo, in perfetto silenzio, circondati dagli altri turisti ed un numero spropositato di macchine fotografiche e videocamere. Di animali, però, nulla.

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4 Agosto 2008, Windhoek, Gross Barmen http://www.blackmambo.it/kontiki/20080804/4-agosto-2008-windhoek-gross-barmen/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080804/4-agosto-2008-windhoek-gross-barmen/#comments Mon, 04 Aug 2008 22:07:45 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080804/4-agosto-2008-windhoek-gross-barmen/ airnamibia.jpg

Albeggia su un orizzonte piattissimo, sotto un cielo perfettamente limpido e l’aereo inizia la sua discesa. Da finestrini finalmente vedo questa Africa che tanto fa paura e tanto affascina. Nella luce rossa dell’aurora intravedo sotto le ali una vastissima distesa di “bush”, una terra rossa e arida sparsa di cespugli e piccoli arbusti. Spaziati l’uno dall’altro, non ammassati tra loro. Segni di vita umana: zero. Non una casa, non una strada, nemmeno un sentiero. Niente.

Eppure l’aereo si abbassa sempre più. Strano, dovremmo vedere un qualche hangar oramai, o perlomeno un parcheggio… un segno di vita…! Siamo a poche decine di metri d’altezza ma ancora nulla… stiamo atterrando! Nulla! Solo cespugli e arbusti e terra e spazio e la luce del mattino e le ombre lunghe e… Nulla!?

All’ultimissimo momento ecco una recinzione e l’asfalto. Sono arrivati giusto in tempo. Tocchiamo terra. In Africa.

E il terminal?

L’aeroporto di Windhoek è piccolissimo e c’è solo il nostro aereo sul piazzale. Scendiamo dalle scalette ma dobbiamo raggiungere il “terminal” a piedi. Nessuno rischio di sbagliarsi però, almeno 20 uomini e donne addetti alla sicurezza fanno sì che nessuno devii dal percorso assegnato. Urka!

Controllo passaporti, coda interminabile (hey, non siamo mica in Europa!) timbro e poi svoltato l’angolo ecco il ritiro bagagli con un paio di miseri nastri pieni di valige. Ah, e uno sportello per denunciare le armi… con tanto di turisti in divisa kaki con accento tedesco che svolgono le pratiche… stiamo scherzando vero?

Non capisco come mai ma la mia valigia sia già stata tolta e appoggiata di lato. Della tenda invece non c’è traccia. Porcamiseria ed io che sono stato a preoccuparmi del peso! E questi decidono di alleggerirmi a forza? Maledetti! Denuncia di rito e poi boh, come diavolo me la spediranno? Dove? Mi rassegno intanto: niente tenda, mi tocca alla fine noleggiarla.

Maledetti.

Un attimo dopo e siamo fuori dall’aeroporto al ritiro delle auto a noleggio. Abbiamo tre bellissime Hyundai nuove e comode ma con un bagagliaio piccolissimo! Riusciamo a fatica a farci stare le borse… ma dobbiamo ancora andare a ritirare l’attrezzatura da campeggio!
La coordinatrice striglia l’addetto Europcar poiché noi abbiamo richiesto dei pick-up e non importa quanto queste siano più comode e veloci, noi non abbiamo posto per nulla! Alla fine la promessa è di farcele avere per sera, non appena rientrano dal Sud Africa (?!). Okay, tutti a bordo e partiamo per Windhoek.

Le strade sono buone caspita! Asfaltate, dritte, larghe, con pochissimo traffico. Sicuri che ci servono i pick-up?

In Windhoek il paesaggio cambia, ora siamo in una cittadina dall’aspetto decisamente europeo, ci sono case in muratura con tetti spioventi, giardini, scuole, chiese. Le strade hanno nomi tedeschi o inglesi ma la “Robert Mugabe Drive” ci ricorda che l’apparenza qui inganna. La Namibia è sì pacifica, democratica e moderna, ma non dista molto né dallo Zimbabwe né dall’Angola. E il vicino Sud Africa ultimamente è stato teatro di qualche situazione violenta. D’altronde, infatti, queste belle casette hanno delle recinzioni impressionanti, spesso con filo spinato o addirittura elettrificazioni.

Arriviamo alla “Camping Hire Namibia” dove prenoteremo tutta l’attrezzatura necessaria per il viaggio. Qui Maike e Frauke, due donne di chiara origine e impronta tedesca ci preparano l’occorrente (comprese sedie pieghevoli e tavoli!) in attesa dell’arrivo dei pick-up promessi. Un breve stop al “Chameleon” e si parte, direzione Gross Barmen, verso nord, sulla via per il parco Etosha.

Verso le 14 arriviamo a Gross Barmen, un centro termale nel mezzo del nulla. Montiamo le tende (in uno spiazzo di terra battuta) e ci avviciniamo alla zona ristorante. È troppo tardi per il ristorante ma la “zia Weezie” ci può preparare dei hot-dog. Non ci siamo ancora allineati allo stile di vita africano ed al clima vacanziero e inconsciamente ci attendiamo un trattamento ultra-rapido e puntuale degno delle migliori trattorie nostrane. Qui no. Zia Weezie prende i nostri ordini un po’ per volta, con la giusta calma, poi sparisce in cucina per poi riemergere una vita dopo, con i nostri hot-dog stracolmi di ketchup e senape.
Visto il livello di organizzazione e considerando che siamo gli unici ospiti pensiamo di portarci avanti e prenotare già subito per la cena, mossa questa che ci assicura le corrette quantità (industriali) di carne bovina e di selvaggina.

Il pomeriggio prosegue stancamente alternando tra la piscina termale (bollente) e la piscina esterna (gelida) fino al tramonto quando convergiamo tutti sul ristorante. Ceniamo a base di ottimi T-bone steak (carne di manzo) e Wild steak (carne di orice) per poi tornare alle tende, al tramonto, dove poco più tardi entriamo in possesso delle nuove macchine! E che macchine! Sono i mitici HiLux della Toyota!

Al calar del sole verifichiamo cosa significa trovarsi in una zona quasi-desertica, a circa 1200 metri di altitudine: fa maledettamente freddo. Dormo a fatica, vestito con due o tre strati, nel sacco a pelo sigillato, con un compagno di tenda che russa allegramente.

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3 Agosto 2008, Linate http://www.blackmambo.it/kontiki/20080803/3-agosto-2008-linate/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080803/3-agosto-2008-linate/#comments Sun, 03 Aug 2008 21:59:43 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080803/3-agosto-2008-linate/ frankfurt.jpg

Okay, si parte. Questa volta il viaggio è pianificato in largo anticipo, niente imprevisti dell’ultima ora, variazioni di destinazione, documenti che mancano… stavolta le cose si fanno bene.

Anche l’attrezzatura è pianificata per bene, specie perché la coordinatrice ci ha fatto portare (almeno) un paio di chili di pasta ciascuno e alla fine ho dovuto metterci pure la tenda. Il tutto però a condizione di non superare la franchigia! Specie perché noleggiare una tenda là costa decisamente meno che pagare il sovrappeso al check-in.

Alla prima prova bilancia, il limite risulta superato abbondantemente, accidenti. D’altronde c’è la solita incognita sul clima: fa caldo o fa freddo? Ma caldo quanto? E soprattutto freddo… quanto?

Perché quando si parla di Africa, difficilmente ci si immagina di dover portare un sacco a pelo da zero gradi, o maglioni e maglie pesanti. Però nel clima arido desertico, la notte, fa freddo. Considerando poi che la Namibia è nell’emisfero sud non bisogna dimenticarsi che là è inverno e quindi non sorprende se c’è addirittura chi parla di brina. Ma come si fa a ragionare di queste cose quando in Italia è Agosto e solo a girare gli occhi si suda?!
Vabbé. Sacrifico qualche maglione ed il pigiama, ottimizzo gli altri cambi ed ecco raggiunto un peso vagamente accettabile (sovrappeso… ma non troppo)

Okay si parte, dicevo. A Linate troviamo l’uomo coi biglietti (il solito addetto di Avventure che appare all’improvviso con decine di biglietti in mano) e vai di check-in preferenziale! Il gruppo dei milanesi si ritrova al gate. Gente tranquillissima, chi legge un romanzo, chi il giornale, chi osserva in silenzio, chi già prende appunti nel diario. Che serietà!

Che palle!!

Ma non si giudica il libro dalla copertina, già a Francoforte infatti la prima impressione dà prova di essere stata troppo precipitosa e superficiale. Poi aggiungiamoci i romani e alè! La coordinatrice non si perde in chiacchiere e discorsi di circostanza, impartisce ordini e ci scruta da sopra le lenti degli occhiali con quello sguardo che “prova a disobbedirmi e sei un uomo morto”.

Sissignora!

Il viaggio prosegue per Windhoek (la capitale della Namibia) di notte. Okay che si guadagna sostanzialmente un giorno, ma è un peccato non poter vedere l’Africa dal finestrino! L’Africa, perdìo, ti rendi conto cosa c’è? Deserto, savana, giungla! Tutto lì sotto, nel buio totale. Non una città, non una cima innevata. Solo… nero…

La Air Namibia è una linea aerea molto semplice, sospetto che l’airbus su cui ci troviamo sia forse l’unico in dotazione per le lunghe tratte. I sedili in classe ultra-economica sono strettissimi ed i pasti serviti sono quelli della Lufthansa: buoni e caldi, sì, ma a base di patate e pasta scotta. E’ tardi, le hostess ci spengono le luci e non si può far altro che dormire. Proviamo.

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La certezza dei fatti http://www.blackmambo.it/kontiki/20080801/la-certezza-dei-fatti/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080801/la-certezza-dei-fatti/#comments Fri, 01 Aug 2008 22:59:30 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080801/la-certezza-dei-fatti/ impronta digitale

Mamma mia che fatica. È praticamente impossibile risalire a fatti e notizie concrete, anche su Internet. Merito della nostra stampa e del lodevole livello di giornalismo che la caratterizza? O pecca di Google che non indicizza tutto? O forse addirittura grazie al tam tam di interpretazioni soggettive e “opinionismiricorsivi che riempono la rete e la blogosfera di rumore? Bah…

Fatto sta che mi sono posto un piccolo progetto investigativo: risalire ai fatti concreti che hanno dato fomento alla grande polemica che in questi giorni rimbalza nei media, riguardo a queste diavolo di impronte digitali che lo stato italiano sta prendendo ai bambini rom (che solitamente chiamiamo “zingari“, ma ora che non è “politically correct” dobbiamo scegliere altri giri di parole).

Pure l’Europa si è messa in mezzo e il presidente Rumeno ha colto l’occasione per dire la sua ed unirsi al coro di chi accusa il nostro governo (e per sineddoche, il nostro paese, che l’ha eletto) di azioni razziste e addirittura naziste. Urka! Curioso poi trovare (senza nemmeno fare la fatica di cercare) un bel riferimento ad un “fuori onda” del presidente che apostrofa un giornalista come “sporco zingaro“. Bah…

Ma da dove nasce tutto questo? Figuriamoci se la stampa ci riporta con i piedi per terra e chiarisce le fonti del contenzioso! Sia mai che educhi il lettore ad avere un proprio senso critico e farsi una opinione personale!

No! Uno deve andare a vivisezionare la notizia, eliminare tutte le farciture populiste e rimanere con qualche briciola di verità postulabile. Solo allora c’è qualche possibilità di mettere insieme i pezzi del discorso.

È bastato in verità qualche minuto e qualche ricerca ad arte per arrivare al sito del Ministero dell’Interno, usare il suo motore di ricerca sotto “legislazioni” et voilà ecco la vox veritatis.

Oh bhé, ringrazio la mozione presentata presso il municipo di Roma, uno dei pochi documenti che riportano il codice dell’ordinanza altrimenti non credo ci sarei arrivato da solo in così poco tempo (citare le fonti, dal quel che so, è fondamentale per un buon giornalista, ma evidentemente mi sbaglio).

Ma perché, in fondo, così tanta fatica? Sostanzialmente per un mio grossolano errore. Cercavo documenti redatti da entità governative con potere legiferante che contenessero le parole “impronte digitali” e “rom“. Errore! L’ordinanza non contiene alcuna delle due! Ha!

Quindi insomma, tra echi, polemiche gratuite, strumentalizzazioni politiche e sindrome da “telefono senza fili” si arriva al sillogismo socratico secondo il quale “nomade” equivale a “rom” e “rilievo segnaletico” equivale a “impronta digitale“.

È  comunque perfettamente logico giungere a questo assunto ed è chiaro che uno non tende ad esporsi troppo quando redige un testo del genere. Ma è comunque vergognoso che si muovano pesanti accuse, anche con toni e modi ufficiali, basandosi solo su questi ragionamenti logici che però, nei fatti, si dimostrano prive di fondamento.

D’altra parte bisogna sempre contestualizzare.

In Italia i campi nomadi sono un problema. Per tutti. Sia per chi ci abita vicino (statisticamente aumentano i furti), sia per chi ci abita dentro (negazione dei diritti umani), sia anche per chi viene “toccato” seppure di striscio (per esempio gli automobilisti importunati dai lavavetri ai semafori). Ci meritiamo questo? L’onesto lavoratore, l’anziano che va a far spesa, la madre che porta in giro i bambini… meritano di sentirsi a disagio? Oppure abbiamo diritto ad un sistema sociale che garantisca a tutti una vita pacifica e priva di inutili paure e pericolosa diffidenza?

Per anni le amministrazioni hanno ignorato il problema o cercato di trasferire ad altri la necessità di prendere decisioni scomode. Alla fine però il ministro Maroni si è preso questo incarico, tra l’altro promesso in campagna elettorale.

Per troppo tempo infatti gli zingari (così si chiamano nel vernacolo della gente comune, perdio!) se la sono passata liscia. L’ho visto anche nella bella Como borghesotta e provinciale. Rubano, importunano, borseggiano, chiedono l’elemosina, sporcano. Li fermano, magari li arrestano. Ma poi? Niente. C’è sempre un qualche cavillo (specie se si tratta di minori) per cui se la passano impunemente. È questo uno stato di diritto? Bah…

Ad ogni modo un artificioso giro di parole (“ah, ma adesso prendiamo le impronte di tutto il paese, non vi preoccupate!“) ha pure messo a tacere l’euro-parlamentare Ungherese (di etnìa Rom) che anzi loda le intenzioni del ministro Maroni. Bella lì!

Figuriamoci se poi lo si fa davvero. Ci hanno appena esteso la durata dei documenti d’identità…!

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http://www.blackmambo.it/kontiki/20080801/la-certezza-dei-fatti/feed/ 0
and beyond http://www.blackmambo.it/kontiki/20080801/and-beyond/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080801/and-beyond/#comments Fri, 01 Aug 2008 12:55:15 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080801/and-beyond/ pas-de-deux-resized.jpg

KokoBook L’idea è di integrare i servizi di questo sito in Facebook

  1. Gli album fotografici sono inseriti nel profilo di Facebook
  2. Posso aggiungere foto direttamente da Facebook
  3. Associo la mia login di Facebook con la medesima si Kokopelli, così l’accesso è immediato e trasparente
  4. Stesso per i blog

Splinder vs Kontìki

Possibilità di rispondere ai blog usando la propria login di Splinder (e vedere i commenti degli altri corredati delle loro rispettive iconcine)

Mamagama

Non solo foto, anche i video entrano in gioco. Possibilità di caricare files in formato MPEG o Flash Video e collegarli agli altri elementi

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Blackmambo atto secondo http://www.blackmambo.it/kontiki/20080801/blackmambo-atto-secondo/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080801/blackmambo-atto-secondo/#comments Fri, 01 Aug 2008 12:44:27 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080801/blackmambo-atto-secondo/ pas-de-deux-resized.jpg

Primo post sotto la categoria “Pas De Deux”, per tracciarmi una cronistoria di questo progetto.Obiettivo:

  • revisione di blackmambo.it in chiave WordPress

Strumenti coinvolti:

  • WordPress-mu
  • Menalto Gallery 2

Altri strumenti di supporto

  • Linux CentOS
  • PHP
  • MySQL

Motivazioni:

WordPress è bellissimo, permette di gestire tutti i contenuti in maniera strutturata ed ordinata. Ha strumenti di back-end tra i più potenti nel “mercato” delle web-application gratuite

Menalto Gallery 2 è un enorme passo avanti rispetto alla versione precedente e in particolar modo tutti i dati sono fissati in un database MySQL, a differenza della versione 1 dove gli oggetti sono serializzati in file di testo. La scelta quindi di passare a Gallery 2 nasce da due motivazioni

  1. se ho i dati in un DB, mi è più facile integrare con WordPress
  2. il numero degli album fotografici e il numero complessivo di foto è oramai eccessivo per poter essere gestito da Gallery 1

Iter:

  1. creare un clone dei server di Aruba.it, dove poter sperimentare le tecnologie con:
    1. MySQL
    2. PHP
  2. Installare l’ultima versione di WordPress-mu e verificarne il funzionamento
  3. Installare l’ultima versione di Gallery 2 e verificarne il funzionamento
  4. Importare i blog di Kontìki in WordPress
  5. Importare gli album di Kokopelli in Gallery 2
  6. Integrare WordPress e Gallery 2 in modo che
    1. Gli utenti siano il più possibile condivisi mediante single-sign-on
    2. Inserire gli stessi tag in Gallery e nel blog permette di vedere le foto nei post di WordPress
    3. Possibilità di vedere i post di WordPress quando le foto vengono visualizzate in Kokopelli
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http://www.blackmambo.it/kontiki/20080801/blackmambo-atto-secondo/feed/ 0
Se fossi un avvocato… http://www.blackmambo.it/kontiki/20080801/se-fossi-un-avvocato/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080801/se-fossi-un-avvocato/#comments Fri, 01 Aug 2008 12:12:04 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080801/se-fossi-un-avvocato/ Mediaset vs YouTube

Pare che la Mediaset si sia accorta che un sacco di suoi video sono stati caricati su YouTube.

Bhé… finalmente!

Chissà se centra col fatto che hanno da poco emesso delle “stock options” per poi accorgersi che l’andamento in borsa è alquanto deprimente… Chi può dirlo.

In sostanza però hanno fatto quattro conti (ma proprio 4 di numero!) e stanno chiedendo a YouTube 500 milioni di euro solo per i danni di violazione di copyright.

YouTube risponde in maniera tutto sommato pacata. Evidentemente sanno anche loro che l’unico modo per far incazzare ancor di più un italiano arrabbiato è quello di ignorarlo e trattarlo con sufficienza. Comunque la loro risposta è sostanzialmente che bastava dirlo e avrebbero risolto. Boh.

Tralascio i soliti discorsi sull’errore di principio da parte degli “old media” di cercare di far tacere i nuovi media, lascio perdere anche di osservare che i ricavi consolidati 2007 di Mediaset sono quantificati in 4000 milioni euro, con un utile di (guarda caso) poco più di 500 milioni di euro e mi pongo la ovvia domanda retorica: hanno fatto veramente solo 4 conti?! E come lo si dimostra?

Perché Mediaset non ha invece quantificato le ore di pubblicità perse? Forse perché questo si baserebbe su dati tangibili? Perché altrimenti salta fuori che clienti diversi pagano prezzi diversi? Perché poi magari ci mette il naso il fisco perché anche lui si è fatto quattro conti (e pure la prova del nove) e qualcosa non torna?

Ahhh se solo fossi l’avvocato di YouTube!

Primo: i filmati caricati su YouTube portano il logo dei canali Mediaset, quindi ci sono 325 ore di pubblicità (co-branding) per cui l’azienda di Google non ha chiesto un solo centesimo
Secondo: i filmati sono tratti da programmi prodotti da Mediaset stessa, quindi ci sono 325 ore di trailer dei programmi in onda. E se non sono in onda, qual’è il problema?
Terzo: se uno guarda i filmati su YouTube, è davvero messo così male da non poterseli vedere in TV (dove si vede meglio) nella propria sala (dove si sta più comodi)!?
Quarto: la risposta al punto precedente è che gli spettatori di YouTube sono in ufficio, o a scuola, o in un qualche posto dove non c’è un televisore a portata di mano. Se Mediaset non si da da fare per raggiungere questi spettatori, qualcun altro lo farà.
Quinto: bella lì! 3 livelli di processo, malattie e svenimenti repentini, ricusazioni di giudici ed avvocati a destra e a manca, contro-processi, stralci, perizie e… la vendetta è dolce

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Trova l’errore http://www.blackmambo.it/kontiki/20080720/trova-lerrore/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080720/trova-lerrore/#comments Sun, 20 Jul 2008 13:22:24 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080720/trova-lerrore/ El Living

Leandro Erlich – El Living (1998) – Collection Fnac, France

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Massmediocrate: Banksy http://www.blackmambo.it/kontiki/20080719/massmediocrate-banksy/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080719/massmediocrate-banksy/#comments Sat, 19 Jul 2008 16:03:47 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080719/massmediocrate-banksy/ Banksy Media

Banksy è uno dei più noti urban-artist attualmente in azione. Molti lo definerebbero un writer, altrettanti un vandalo. Ma sono sempre più quelli pronti ad inserirlo nel novero degli artisti a tutto tondo, specie ora che le sue opere vengono battute presso le maggiori case d’asta.

Per me Banksy è un massmediocrate.

I suoi graffiti non colpiscono per la loro bellezza, o per il virtuosismo tecnico o per la fedeltà agli stilemi del genere. Anzi, spesso e volentieri Banksy ricorre alla tecnica dello stencil che, se vogliamo proprio proprio essere pignoli, non si addice al popolo dei writers

Banksy però riesce a provocare, riesce a far parlare di sé e mantenendo l’anonimato si dota di un’aura di mistero che non fa che elevarne (mitizzandola) la sua celebrità.

Peraltro Banksy critica la massmediocrità, come nell’esempio che ho copiato dal suo sito, e questo ne conferma e giustifica l’iscrizione qui in questo pseudo-blog nella lista dei massmediocrati.

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http://www.blackmambo.it/kontiki/20080719/massmediocrate-banksy/feed/ 0
Do schools kill creativity? http://www.blackmambo.it/kontiki/20080714/do-schools-kill-creativity/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080714/do-schools-kill-creativity/#comments Mon, 14 Jul 2008 10:26:20 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080714/do-schools-kill-creativity/ Ken Robinson


Questa
è comunicazione, accidenti.

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Prologo (Namibia 2008) http://www.blackmambo.it/kontiki/20080622/prologo-namibia-2008/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080622/prologo-namibia-2008/#comments Sun, 22 Jun 2008 17:20:28 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080622/prologo-namibia-2008/ Okay, viaggio confermato… si parte!

Itinerario (bozza)

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Yabba Dabba Doo! http://www.blackmambo.it/kontiki/20080131/yabba-dabba-doo/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080131/yabba-dabba-doo/#comments Thu, 31 Jan 2008 16:12:07 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080131/yabba-dabba-doo/ Prego Party 2008

Sabato 9 Febbraio 2008. Solito guaio. Come mi vesto?

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Ridi, pagliaccio http://www.blackmambo.it/kontiki/20080129/ridi-pagliaccio/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20080129/ridi-pagliaccio/#comments Tue, 29 Jan 2008 11:00:36 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080129/ridi-pagliaccio/ clown
Eccoci, ci siamo, il carnevale è alle porte ma già l’etere si popola di clown, buffoni, giullari, illusionisti, giocolieri, suonatori e cantastorie.

Tutta gente che fa a gara per apparire in tivù e dire la sua. Giocano a fare gli opinionisti, i saggi, gli esperti, gli scopritori del vero e del giusto, gli affidatari del bene e del buono.

Le marionette (che in tivù interpretano alternativamente il ruolo del conduttore o del giornalista) si rivolgono a loro con esagerato e goffo rispetto e riverenza, chiamandoli politici ed appellandoli con il titolo di onorevole (l’ossimoro è tra le figure retoriche il mio preferito).

E la giostra parte per un nuovo giro. Non si ferma mai. La musica si fa sempre più incalzante, il ritmo batte sempre più rapido e lo spettatore ride divertito, ignaro di esserne rimasto ipnotizzato. Batte le mani e canta. Senza sapere perché.

Se solo si potesse ad un cenno del regista spegnere tutto e dare finalmente la parola al protagonista.
Ha già imparato da tempo la sua battuta, se la ripete in continuo, ad ogni ora del giorno e della notte, ansioso di poter finalmente gridare all’apice del climax: “la Commedia è finita!

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Democrazia http://www.blackmambo.it/kontiki/20071111/democrazia/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20071111/democrazia/#comments Sun, 11 Nov 2007 17:17:39 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20071111/democrazia/ atene
La democrazia non esiste
. Non c’è da scherzare.

È solo frutto dell’immaginazione di un qualche filosofo greco, cui tutti hanno fatto seguito con le loro idee, le loro utopie, le loro guerre, le loro sconfitte e le loro vittorie.

Per cosa? Per migliorare la nostra vita? Per elevarci ad una società evoluta? Certo. E in questo i nostri padri non hanno solo vinto. Hanno trionfato.

Ma la democrazia, quella vera, è ancora di là da raggiungere. E forse mai la raggiungeremo.

Perché non può esistere.

Non può esistere una società priva di prevaricatori, di chi appartiene a un gruppo scelto che in qualche modo gode di privilegi negati agli altri. Non può esistere quando la stessa natura umana ci porta a fuggire dalla norma, dalla standardizzazione ma ci mette sempre alla ricerca della distinzione, del confronto, del modello da seguire. Della indentità.

Un motivo è che non smetteremo mai di inventarci privilegi da sfoggiare e similmente non smetteremo mai di dannarci per poterne godere dei frutti. Il denaro, la conoscenza, i gioielli, i terreni, la forza militare, l’astuzia, le risorse naturali… ognuna di queste ha dato luogo nella storia a ogni sorta di cattiveria e ancora oggi, sebbene cambi la forma e il modo, viviamo una lotta quotidiana per conquistarci la nostra fetta.

Eppure il nostro sogno è quello della tranquillità, dell’equità, dell’amicizia e dell’amore. Ma cosa facciamo per perseguire il nostro paradiso tanto desiderato?

Nulla.

Non c’è da scherzare.

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Sorride http://www.blackmambo.it/kontiki/20071103/sorride/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20071103/sorride/#comments Sat, 03 Nov 2007 17:18:39 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20071103/sorride/ luna
Sorride, beffarda, la luna
stanotte.
Il Fato ed il Destino
illumina e nasconde,
vede e tace
e stanotte, bastarda, sorride.

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Massmediocrità: la stampa italiana http://www.blackmambo.it/kontiki/20071010/massmediocrita-la-stampa-italiana/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20071010/massmediocrita-la-stampa-italiana/#comments Wed, 10 Oct 2007 17:19:29 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20071010/massmediocrita-la-stampa-italiana/ testate
Giudizio drastico e pesante: tutta la stampa italiana è massmediocrità. Grandi testate giornalistiche che un tempo erano il miglior esempio di massmediocrazia socio-culturale sono vertiginosamente precipitate nell’oblìo del sensazionalismo, nella zizzania, nella non-notizia.

Oggigiorno il lettore attento deve farsi strada nella giungla di gossip, opinionisti, congetturai e pressapochisti alla ricerca della vera notizia basata su fatti veri e realmente accaduti.

Esigenza commerciale“, la chiamano. Vendendo loro sempre meno copie, i quotidiani devono aprirsi ad un pubblico quanto più vasto possibile. Il che include chi delle notizie non gliene frega niente. Include chi non preferisce farsi una opinione considerando i fatti così come sono.

Ed esclude o aliena chi non ne può più di inserti, di omaggi e di spot pubblicitari. “Esigenza informativa” la chiamiamo. Ma perché siamo sempre meno?

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Massmediocrate: Anna Wintour http://www.blackmambo.it/kontiki/20071009/massmediocrate-anna-wintour/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20071009/massmediocrate-anna-wintour/#comments Tue, 09 Oct 2007 16:06:50 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080719/massmediocrate-anna-wintour/ Anna Wintour

 Anna Wintour è un ottimo esempio di massmediocrate. Pochissimi la conoscono, nemmeno io finché non ho visto Il Diavolo Veste Prada. Ma nel mondo della moda è una icona di riferimento, praticamente una divinità.

Anche i meno modaioli sanno che quello che indossiamo, lo stile, il colore, il tessuto, il taglio, è il risultato tangibile di una catena di influenze passive, imitazioni, provocazioni, tendenze e idee fatte circolare nelle complesse ed eterogenee sfere dell’industria della moda.

Noi non scegliamo cosa metterci, sebbene ne abbiamo l’illusione. Le nostre opzioni sono pilotate e comunque limitate da una industria dal fatturato sfavillante che esercita su di noi il controllo del senso del bello e del moderno.

Questa industria deve la sua esistenza a se stessa, si ciba dei suoi stessi frutti e garantisce la propria sopravvivenza esibendosi. Per questo serve un veicolo di comunicazione. E tra i tanti Vogue Magazine è considerata la bibbia della moda, la capostipite da cui si abbeverano gli editoriali di tutte le altre riviste più o meno specializzate. E l’editore di Vogue Magazine ha il dovere istituzionale di guidarne l’impostazione stilistica.

Ecco quindi Anna Wintour. Il cui gusto del bello e dell’attuale finisce in tutti i nostri armadi.

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Massmediocrità http://www.blackmambo.it/kontiki/20071008/massmediocrita/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20071008/massmediocrita/#comments Mon, 08 Oct 2007 16:09:02 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080719/massmediocrita/ Massmediocrità

Attenzione alle ultime lettere delle due parole. Se massmediocrate è un segno di forza e potere, massmediocrità è simbolo di vacuità e povertà.

La massmediocrità è la comunicazione priva di corpo, inutile ma dannosa, che genera solo entropia culturale.

Rientrare nella bolgia informe e infame della massmediocrità significa iscriversi al limite inferiore della episteme culturale ed antropoligica del proprio contesto sociale.

Insomma, se ti danno del massmediocrate, non ti fanno certo un complimento.

I due concetti, tuttavia, sono nettamente distaccati? Sono ben discernibili? Non necessariamente. Per definizione stessa, il massmediocrate ha controllo di un sottosistema mediatico. Quindi può benissimo esserci una entità che esercita il suo potere massmediocratico rientrando nel contempo nell’egida della massmediocrità.

Che giro di parole terribile. Tra qualche post farò un esempio pratico.

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Massmediocrate: Madonna http://www.blackmambo.it/kontiki/20071007/massmediocrate-madonna/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20071007/massmediocrate-madonna/#comments Sun, 07 Oct 2007 16:10:05 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20071007/massmediocrate-madonna/ Madonna Christina Aguilera

Se ne parla ancora, a 4 anni di distanza, di questo segmento degli MTV Video Music Awards e l’ho scelto come esempio di quanto Madonna sia a buon diritto una massmediocrate. Per tutta la sua carriera, infatti, lei ha trovato occasioni ed opportunità per far parlare di sé. Controversie, provocazioni, esagerazioni sono tutti metodi inventati e sfruttati da lei per, di fatti, controllare i media e le masse di spettatori che la seguono e sono suoi fans.

Un breve elenco del significato di questo bacio con Britney Spears e Christina Aguilera e delle provocazioni fatte:

  1. è un bacio lesbo
  2. è un doppio bacio lesbo che allude ad un menage a trois
  3. siamo su MTV, una rete generalista visto principalmente da giovani ma anche da spettatori di tutte le età
  4. siamo in Prime Time
  5. ci sono praticamente 20 anni di differenza tra l’età di Madonna e le loro
  6. lei si chiama Madonna (simbolo di castità)
  7. Christina e Britney sono vestite da spose e cantano “Like a Virgin” (che tutti sappiamo essere decisamente falso)
  8. Britney ha per parecchio tempo reso pubblico il suo essere vergine (per scelta morale)
  9. Christina e Britney sono cantanti pop di grande successo nei primi anni del 2000
  10. Madonna non ha così tanto successo nello stesso periodo, tuttavia
  11. Madonna fa la parte della dominatrice

A cinque anni di distanza Britney Spears è conciata da buttar via e Christina Aguilera gode ancora di successo come cantante. Tuttavia il suo ultimo tour ha avuto molto meno successo dell’ultimo tour di Madonna.

Madonna inoltre è riuscita ad avere una carriera cinematografica sebbene sia del tutto incapace a recitare. Ciò nonostante ha vinto un Globe Award per Evita.

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Massmediocrate http://www.blackmambo.it/kontiki/20071006/massmediocrate/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20071006/massmediocrate/#comments Sat, 06 Oct 2007 17:20:27 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20071006/massmediocrate/ kane
Massmediocrate è chi copre un ruolo di controllo nei mezzi di comunicazione di massa.

Non è necessariamente una celebrità, anzi, spesso non lo si conosce proprio. Ma le sue scelte e le sue imposizioni si riflettono nei media e alla fine sul credo popolare.

Il massmediocrate non è necessariamente una figura negativa, anche se ahinoi spesso lo è. E non è nemmeno qualcuno da temere, perché come spesso si è dimostrato, il popolino pecorone ogni tanto si ribella e si scrolla di dosso l’oppressore. E questi cade. Dall’alto. Da molto in alto. E si fa male. Molto male.

Di esempi ce ne sono tanti. Come esercizio personale proverò ad elencarne alcuni qui in questo blog.

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Pervez http://www.blackmambo.it/kontiki/20071001/pervez/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20071001/pervez/#comments Mon, 01 Oct 2007 17:23:44 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20071001/pervez/ pervezLui è il generale Pervez Musharraf, presidente del Pakistan dal 2001. Non è stato eletto, ha assunto il potere con un colpo di stato, ma per parecchio tempo l’ho considerato la migliore personificazione del mito del "dittatore buono", come immaginato nel "Principe" del buon vecchio Machiavelli.

Dittatore perché appunto ha assunto il potere con metodi poco democratici, conservando la propria posizione di generale dell’esercito nonostante la carica sia costituzionalmente incompatibile con quella di presidente. Tuttavia sembra che il paese gli sia stato dietro, credo principalmente perché dopo anni di insicurezza ed incertezza governativa, ha messo ordine ed ha spinto il paese in avanti.

E, stando alla letteratura, così pare sia stato grazie a riforme economiche e sociali che hanno permesso al Pakistan di migliorare il proprio livello di benessere. Se non ovviamente in maniera eclatante, data l’eterogeneità della popolazione e del contesto geografico.

Il colpo da maestro Musharraf l’ha giocato in seguito all’11 Settembre dove, in cambio dell’appoggio del suo paese alla lotta al terrorismo, si è fatto cancellare gran parte dei debiti e delle sanzioni imposte dall’occidente.

Ho visto diverse sue interviste e ed ho sempre avuto modo di apprezzarne l’obiettività ed il senso pratico nell’approciare i problemi. Un aneddoto che mi è rimasto impresso fu quando raccontò la reazione del suo governo alla "minaccia" di Bush qualora il Pakistan non collaborasse con gli USA nella caccia a Bin Laden: "can we take them on?" (possiamo combatterli?). Magari ai più sfugge che il Pakistan è una potenza atomica con un proprio arsenale di armi nucleari…

Mi spiace però leggere che anche in Pakistan il clima stia volgendo verso il conflitto intestino in seguito ad un paio di scivoloni del generale Musharraf, tra cui la rimozione del capo della corte suprema. Da spettatore esterno ho avuto l’impressione che Musharraf agisse, anche se in modo poco ortodosso, a favore del proprio paese, magari preferendo una scelta inpopolare ad un temporeggiamento inproduttivo

Credo che un giudizio completo sul suo governo potrà essere espresso con relativa certezza tra qualche anno, se come è al momento prevedibile egli perderà le prossime elezioni e torneranno alla carica di presidente le vecchie forze politiche che (pare) hanno fatto molto per se stessi e poco per il paese.

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Myanmar http://www.blackmambo.it/kontiki/20070929/myanmar/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070929/myanmar/#comments Sat, 29 Sep 2007 17:25:15 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20070929/myanmar/ myanmarSiamo abituati a chiamarlo Birmania, così come era chiamato già agli inizi del secolo scorso, ma dall’89 il paese è ufficialmente chiamato Myanmar, nome applicatogli dal regime militare che lo controlla da quell’anno.

Sì, la Birmania è sotto dittatura militare dal 1989. Non dall’altro ieri, non da una manciata di anni fa ma da ben 18 anni. Se si pensa che in quell’anno cadeva il muro di Berlino, uno può farsi un’idea di quanto tempo sia passato.

Non che prima dell’89 si stesse poi tanto bene! Ricordiamoci che da metà degli anni settanta si definiva essere una repubblica socialista, un po’ come la Cina… e come il vicino Vietnam dove in quegli anni si concludeva la famosa guerra che vedeva coinvolte (e sconfitte) le truppe americane.

Quindi è da tempo che i birmani non se la spassano.

Ed è anche da qualche annetto che ne seguo gli eventi. Sono venuto a conoscenza di questo conflitto quando sul sito Lonely Planet scopro che non si chiama più “Birmania” (come avevo studiato alle medie).

Lonely Planet è un editore di guide turistiche per viaggiatori “fai da te” che desiderano conoscere a fondo i luoghi prima e durante la visita. Trovo il loro sito estremamente interessante perché riassume in poche pagine una dimensione a 360° sulla storia e la vita di una nazione (o una area geografica). Ne consiglio vivamente la lettura perché questa davvero è l’occasione migliore per accrescere ed ampliare la propria finestra sul mondo. Anche se non si ha pianificato alcun viaggio.

Lonely si distingue anche per la sincerità ed oggettività delle presentazioni, ma in questo caso mi colpì il tono severo e critico. In sostanza ne sconsigliava la visita, per non andare ad arricchire i fedeli alla junta militare che controllano gran parte dell’industria turistica. Una posizione che eticamente potrebbe risultare discutibile a molti, poiché è proprio grazie al turismo che i birmani hanno la possibilità di restare in contatto con il resto del mondo.

Ad ogni modo, colgo l’occasione di questo blog per dire la mia dal momento che in questi ultimi giorni la situazione sta degenerando nel caos. Il popolo, stanco dell’oppressione e delle continue violenze sta reagendo. Ed è un momento eccezionale.

Molti ne soffriranno, molti perderanno la vita (propria o dei propri cari) ma c’è solo una strada che porta alla democrazia ed alla libertà e questa strada è proprio la rivoluzione. Non ci sono altri percorsi. Interventi esterni, sanzioni, forze multinazionali non potranno mai portare allo stesso risultato.

Anzi, peggiorerebbero sempre e comunque le cose. Basta un breve ripasso della storia contemporanea per farsene una ragione.

Mi auspico quindi che il mondo non resti indifferente alla lotta del popolo birmano, ma anche che non intervenga rischiando di sballare un equilibrio instabile che oscilla pericolosamente tra la libertà ed il disastro.

Evviva il coraggio dei birmani che hanno trovato la forza di alzare la testa e dar voce al loro pensiero!

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Perseverare è diabolico http://www.blackmambo.it/kontiki/20070925/perseverare-e-diabolico/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070925/perseverare-e-diabolico/#comments Tue, 25 Sep 2007 10:51:55 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20071001/perseverare-e-diabolico/ primarie

Alle politiche del 2006 ho votato Prodi, . Non ho votato un qualche mini-partito, così da potermi dissociare dalle grandi controversie, ma perché credo vivamente nel bipolarismo, nei grandi partiti unici e compatti, così come avviene negli altri paesi del mondo occidentale. Non ho nemmeno votato a destra, sebbene lo abbia fatto in un passato oramai più che remoto.

Sono di sinistra? Non credo. Non mi vedo in alcuna ideologia ben definita, non tanto alla luce delle attuali correnti politiche italiane ma principalmente nel più ampio aspetto generale, filosofico, sociale del termine.

Questo per dire che per certi aspetti mi scopro di estrema destra, per altri più moderato, altre volte ancora mi ritrovo concorde con pareri tipicamente di sinistra.

Perché ho votato Prodi? Perché speravo. Perché ci credevo.

Credevo nei valori espressi da una nuova realtà, che avesse colto i grandi errori del governo Berlusconi e con coraggio e caparbietà si attivasse al fine di mettere in riga il nostro paese e tutte le istituzioni che lo rappresentano. Che lo compongono. Che lo dirigono.

Speravo l’Italia alzasse lo sguardo verso il futuro e votasse con la testa. Non col cuore. Non invece vivendo un passato che non c’è più.

Alla fine però l’Italia ci ha creduto sempre meno, già da prima del voto, sparpagliandosi tra mille partiti di coalizione, preferendo al male ignoto il male ben noto e ampiamente dimostrato dalla CdL.

Tra qualche settimana l’Ulivo (o come vuole farsi chiamare oggi) giocherà ancora la carta delle primarie. Un modello di democrazia ereditato dai nostri cugini europei ed americani, qui tristemente trasformato in un espediente pubblicitario e propagandistico.

Mi domando ancora una volta se si tratti davvero di democrazia o… di una farsa spacciata come democrazia, dove si tratta solo di scegliere il male minore.

Perché comunque vada, saremo sempre lì, con le stesse facce, le stesse parole, gli stessi slogan, le stesse promesse.

E so già che sbaglierò ancora.

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Sconforto Democratico http://www.blackmambo.it/kontiki/20070925/sconforto-democratico/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070925/sconforto-democratico/#comments Tue, 25 Sep 2007 10:50:20 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20080220/sconforto-democratico/ hitlerLeggo i quotidiani,

navigo sui blog,
guardo i telegiornali,
ascolto i dibattiti,
studio la storia,
giro il mondo,
mi
sorprendo,

mi spavento,
mi
terrorizzo
ma rimango sempre
perplesso:
siamo sicuri che la salvezza stia nella democrazia?

NB: prima che si abbia da ridire sulla foto, spero sia chiaro e ovvio che si tratta di una provocazione.

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L’Ossimoro http://www.blackmambo.it/kontiki/20070923/lossimoro/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070923/lossimoro/#comments Sun, 23 Sep 2007 10:56:44 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20070923/lossimoro/ beppe
"Quando comicità e politica si confondono, il popolo perde il senso dell’umorismo"

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La Spiaggia e il Mozzicone http://www.blackmambo.it/kontiki/20070910/la-spiaggia-e-il-mozzicone/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070910/la-spiaggia-e-il-mozzicone/#comments Mon, 10 Sep 2007 10:58:01 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20070910/la-spiaggia-e-il-mozzicone/ placencia

Lei fissava l’orizzonte,

oltre quello splendido mare caraibico,
dal terrazzo rialzato, sopra una magnifica spiaggia
di sabbia. Bianca.

Attraverso le palme si respirava un’aria diversa,
quasi si sentiva il profumo dell’uragano imminente.

E nella tensione, quasi nemmeno si sentiva lo sciabordio delle onde,
la brezza tra le foglie.

Chissà se se n’era accorta, di tutto questo. Lei.
Io la osservavo. Distaccato. In silenzio.

Lei era assorta nella sua sigaretta.

Assorta. In silenzio.

Il tempo scorreva, cadenzato da un respiro lento
e ritmico. Dentro. Fuori. Dentro. Fuori.

Espirava piano. Inspirava con… intenzione.

Il tempo scorreva, misurato, centimetro dopo centimetro,

granello di cenere dopo granello di cenere.

Poi la fine. Non era rimasto più nulla.

Come uno schiocco delle dita ecco che si ridesta dalla trance.
Tra le dita un mozzicone impalbabile, che
con uno schiocco delle dita vola in basso.

Sopra la magnifica spiaggia di sabbia. Bianca.

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26 Agosto 2007 http://www.blackmambo.it/kontiki/20070826/26-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070826/26-agosto-2007/#comments Sun, 26 Aug 2007 21:52:42 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20070826/26-agosto-2007/ mappa500.jpg

Si torna a casa: Cancún -> Dallas Fort Worth -> Zurigo -> Malpensa

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24 Agosto 2007 http://www.blackmambo.it/kontiki/20070824/24-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070824/24-agosto-2007/#comments Fri, 24 Aug 2007 21:48:44 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20070824/24-agosto-2007/ Tulum, sito Maya sulla costa caraibica

Spiaggia di Tulum, cabañas, spiaggia, sole, ustioni!

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23 Agosto 2007 http://www.blackmambo.it/kontiki/20070823/23-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070823/23-agosto-2007/#comments Thu, 23 Aug 2007 20:14:03 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20070823/23-agosto-2007/ A Chetumal si conclude la nostra avventura sugli autobus beliziani e ci ritroviamo nei sontuosi terminal della ADO.

Qui l’uragano ha colpito la costa con maggiore intensità e gli effetti sono ben visibili. Adiacente al terminal dei bus, infatti, un grande magazzino è chiuso al pubblico. All’interno si nota ancora tutta la mercanzia e… il tetto scoperchiato.

Prendiamo un pullman notturno e la mattina successiva, ad un’ora indecente del mattino, giungiamo a Tulum (Pueblo).

Mentre una buona parte del gruppo fa una escursione a Chichen Itza (io, grazie, ne ho abbastanza di piramidi Maya) con Paolo ed Elisa vado ad esplorare la costa sfruttando il servizio dei camiones. I grandi resort sono spopolati, sia perché siamo a fine Agosto, sia perché l’uragano Dean ha sostanzialmente chiuso la stagione.

L’atmosfera è in effetti poco allegra. Le spiaggie sono piene di alghe ed altri detriti, i locali sono chiusi o comunque semi abbandonati ma il mare… splendido… e la sabbia… bianca… da sogno!

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20, 21 e 22 Agosto 2007 http://www.blackmambo.it/kontiki/20070822/20-21-e-22-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070822/20-21-e-22-agosto-2007/#comments Wed, 22 Aug 2007 10:09:43 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20070822/20-21-e-22-agosto-2007/ Placencia
villa sulla spiaggia
mare caraibico
Preparativi per l’uragano
cena dalla big mama incazzatissima
assalto al minimarket
l’uragano si risolve in un acquazzone (nemmeno un temporale estivo qui da noi)
via di nuovo verso il messico!

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19 Agosto 2007 http://www.blackmambo.it/kontiki/20070819/19-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070819/19-agosto-2007/#comments Sat, 18 Aug 2007 23:07:51 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20070819/19-agosto-2007/ Di buon mattino ci mettiamo in strada per giungere in Belize!
Al confine salutiamo il nostro amato autista ed il fedelissimo Flor De Maria e ci lanciamo alla scoperta di un nuovo paese.
Il Belize è tutt’altra cosa e questo è già evidente al confine. Da un lato il disordine ed il caos del Guatemala, uno paese latino che ne porta tutte le caratteristiche ispaniche (dalla lingua, alla cultura, ai lineamenti) dall’altro un paese di stampo britannico, dove si parla inglese, la moneta porta l’efficige della regina, si guida sulla sinistra e gli abitanti… beh… sembra di stare in Giamaica!! Forse anche per la musica reggae che si sente ad ogni angolo?

Qui ci affidiamo ai trasporti pubblici: un network di vecchi scuolabus americani riverniciati e tenuti in ottimo stato. Ci affidiamo inoltre ai brevi paragrafi che la Lonely Planet riserva alle località di mare della costa centrale del Belize e ci spingiamo in un angolo di terra sperduto, al capolinea del percorso dell’autobus lungo una strada sterrata ritagliata tra i palmenti: Placencia. Il paradiso.

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18 Agosto 2007 http://www.blackmambo.it/kontiki/20070818/18-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070818/18-agosto-2007/#comments Sat, 18 Aug 2007 22:50:31 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20070818/18-agosto-2007/ Rio Dulce è forse uno dei posti più sporchi dove io abbia avuto il coraggio di mangiare. Zona tropicalissima, calda, umida con una gloriosa vegetazione da giungla.

Nel cuore di un immenso parco giungiamo a Tikal, ebbene sì un ulteriore sito religioso dei Maya. Oramai la guida sarebbe superflua visto che a furor di intramundo e un montòn de stuco e civiltà precolombiane e quanto fossero pacifici e dediti al culto del mais e quanto fosser bastardi i cnquistadores eccheppalle! Però stavolta la guida parla italiano e non si sa perché ma ride ad ogni cosa che dice… compreso quando ci informa che la salita ad una piramide è chiusa poiché poco tempo prima qualcuno si è ammazzato scivolando sui gradini “ha ha ha!”. Boh.

Dalla cima del Tempio IV si può ammirare un panorama a 360° sulla foresta tropicale, uno sterminato tappeto verde interrotto solo dalle cime delle altre piramidi del sito.

Alla sera siamo a Flores.
Don Mario Travel non ci ha prenotato l’albergo, ma non c’è problema, pochi minuti più tardi ci fa trovare spazio in un altro albergo accanto.
Alla sera a cena dobbiamo decidere che itinerario prendere, poiché un uragano minaccia di colpire Caye Caulker, nostra meta in Belize. Roberto e Caira scelgono di evitare il Belize e dirigersi direttamente in Yucatán, noialtri invece preferiamo sfidare la sorte e virare verso sud (per poi risalire verso Tulúm una volta che l’uragano è passato)

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17 Agosto 2007, La Antigua, Rio Dulce http://www.blackmambo.it/kontiki/20070817/17-agosto-2/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070817/17-agosto-2/#comments Fri, 17 Aug 2007 22:13:22 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/20070812/17-agosto-2/ La Antigua è una cittadina pacifica e tranquilla. I viali sono larghi e praticamente non c’è traffico ma non c’è moltissimo da vedere. Ci diamo da fare per organizzarci e fare una puntatina in Honduras, che non dista molto e, a parere di molti, vale davvero lo sforzo. Sembra però che la spesa ed i tempi di trasferta siano fortemente limitanti e solo Giuseppe e Sara decidono di intraprendere la “deviazione”. Il resto del gruppo, invece, col Flor De Maria si dirige verso Rio Dulce, arrivandovi (parecchi chilometri più tardi) alla sera.

Il clima è cambiato di nuovo, un po’ come Palenque dopo San Cristóbal, Rio Dulce è decisamente più umida e tropicale, si trova su un corso d’acqua ed è maledettamente calda. Don Mario Travel ci ha prenotato in un albergo molto semplice (per non dire spartano) ma almeno c’è l’aria condizionata!

Si sente aria di Caraibi, specie a cena, in un ristorante sotto un tetto di foglie di palma a bordo lago. Una cerveza freschissima sorseggiata su un pontile in compagnia ma nel silenzio (e buio) totale è difficile da descrivere.

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16 Agosto 2007, Chichicastenango, La Antigua http://www.blackmambo.it/kontiki/20070816/16-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070816/16-agosto-2007/#comments Wed, 15 Aug 2007 23:23:19 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/?p=36 Il mercato di Chichicastenango è uno spettacolo incredibile. Non ho mai avuto una gran passione per i mercati, forse perché lo shopping stesso non mi entusiasma più di tanto. Ma qui, oggi, sarei preso a sassate e trattato come un infedele senza dio. Il centro di “Chi chi” si trasforma in un enorme bazar, con centinaia di bancarelle tirate in piedi con lunghi pali legati tra loro e teli di nylon usati come protezione dalla pioggia o dal sole (o da entrambi!). Qui si vende tutto, dalle pentole alle maschere di legno, ogni tipo di frutta o verdura e prodotti artigianali tipici come borse, magliette, maglioni, berretti, dalle ricche geometrie e colori arcobaleno. Si può anche mangiare, esattamente come a Oaxaca, ma tutto è improvvisato, come una sagra paesana che però si ripete tutte le settimane, di Giovedì e di Domenica.

I clienti che si avventurano tra le vie, in questo labirinto commerciale sono solo per metà turisti, il che dà al mercato stesso una connotazione ancora più genuina. Gli altri sono tutti del luogo, giunti dalle campagne apposta per comprare e vendere ciò che serve e ciò che producono loro stessi.

Al centro del paese, nell’epicentro della tendopoli, c’è la chiesa di Santo Tomás, luogo di venerazione cristiana e pre-cristiana allo stesso tempo. Dentro si venerano i santi cristiani accendendo candele, fuori c’è lo sciamano che toglie il male bruciando l’incenso.

Questo spettacolo fuori dal mondo mi fa immaginare a come dovesse essere la vita in Europa nel medioevo, dove il giorno di mercato era l’appuntamento fisso per allontanarsi dai campi e trovarsi tutti in città per uno scambio, non solo di materiali.

Se il caos e il traffico di persone non fosse sufficiente, appena fuori dal mercato le cose peggiorano. Le “camioneta” (altrimenti noti come chicken bus) cercano di passarsi lungo stradine fin troppo strette già solo per le auto… figuriamoci quando due si incontrano ad un incrocio. Più piccoli minibus a 6 posti caricano persone e borse per almeno tre volte la capacità consentita mentre decoratissimi pick-up trasportano quello che pare essere un intero paese per volta.

Un andirivieni caotico e maniacale. Sembra quasi che ci sia il panico di non poter arrivare o partire in tempo.

Mi fermo ad un incrocio a godermi questo spettacolo, questo mondo così straniero e lontano dai nostri centri commerciali ordinati ed inanimati.

In mezzo a tutta questa energia, spunta un ragazzino, pare poco più che dodicenne, che trasporta una cesta in vimini stracolma di pompelmi. Non so, un piede messo male o una spintonata accidentale ed ecco che la cesta gli vola e la strada si riempe di pompelmi che rotolano ovunque, di un giallo talmente forte che sembra quasi fluorescente al rispetto della via lastricata.

Da semplice spettatore mi sento di voler far parte dello spettacolo così gli do una mano a raccoglierli. Non c’è tempo per chiacchierare (e comunque non saprei cosa dire, senza il mio fido interprete…), giusto un timido grazie e via. Il tempo corre.

Dopo pranzo si parte per arrivare per sera ad Antigua. Il Flor De Maria che già faceva fatica con noi e le nostre borse, si ritrova ora con un carico di bagagli raddoppiato. Tutti hanno acquistato qualcosa e ne vanno fieri, quasi fosse un bottino di guerra conquistato a suon di ribassi sui prezzi ed offerte irrinunciabili. Io no, non voglio avere un qualche oggetto cui dover badare per il resto del viaggio.

A La Antigua Mario Travel ci ha trovato un albergo in tipico stile coloniale con tante piccole stanze che si affacciano in una stretta corte interna. La sera vinciamo la fatica e facciamo un piccolo giro nel paese… non contenti andiamo anche in un club notturno… per poi crollare in albergo alle prime ore del mattino.

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15 Agosto 2007, Chichicastenango, Panajachel, Lago de Atitlán, San Pedro, Santiago Atitlán http://www.blackmambo.it/kontiki/20070815/15-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070815/15-agosto-2007/#comments Tue, 14 Aug 2007 23:13:27 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/?p=35 Alzataccia ad orario indegno ma la notte non era poi così terribile… a parte il freddo… l’umidità… poca cosa rispetto al gesto eroico dell’autista che, poverino, ha dormito nell’autobus! Continua a piovere a dirotto e il Flor De Maria ri-discende verso la valle lungo le tortuose e strette vie di campagna.

In breve tempo raggiungiamo Panajachel e con noi arriva anche il sereno mentre gustiamo una splendida colazione (frutta, yogurt, cereali, cioccolata calda). Panajachel è sul lago de Atitlán, un vastissimo lago formato in una caldera vulcanica, circondato dalle montagne e ben tre vulcani. Lungo la costa, nelle strette valli a precipizio sul lago, ci sono diversi paesini davvero pittoreschi e individualmente particolari. Mario Travel (il nostro referente) ci ha prenotato una barca privata che ci porta prima a San Pedro e poi a Santiago.

San Pedro è un paesino piccolissimo pieno di locali in stile Hippie / New Age. Seguiamo dei piccoli cartelli di legno lungo un viottolo tra le piantagioni di Platano (quello messicano, simile al banano) e il bordo del lago. Immersi nel verde, isolati nella tranquillità, qua e là troviamo delle piccole casette o pensioni o dei bar all’aperto. Peccato essere di corsa e non potersi fermare a prendere un cocktail!! Anzi, peccato non potersi fermare. Punto!

Santiago è più grande e movimentata, già l’imbarcadero è pieno di bancarelle e numerosi personaggi locali si offrono per farci da guida. Ci sono anche numerosissimi tuk-tuk che offrono (con particolare insistenza) di portarci in giro. A modo nostro saliamo verso la parte alta del paese e visitiamo la chiesa mentre fuori riprende a piovere. Aspettiamo che smetta e ridiscendiamo verso l’imbarcadero. Arriviamo in ritardo, ovviamente, ma comunque prima del coordinatore… perdonati!

Il lago di Atitlán al tramonto è splendido, piove ma c’è il sole e le nuvole coprono le montagne intorno al lago, quasi costruendo un enorme cupola bianca, azzurra e rossa. La sera giungiamo a Chichicastenango in vista del mercato di domani. Conquistate le camere dell’albergo ceniamo in un ristorante mentre fuori in strada stanno già predisponendo le strutture per le bancarelle.

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14 Agosto 2007, La Mesilla, Cuatro Caminos, Quetzaltenango, Fuentes Georginas http://www.blackmambo.it/kontiki/20070814/14-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070814/14-agosto-2007/#comments Tue, 14 Aug 2007 22:33:43 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/?p=34 Con un bus privato copriamo i 150km che separano San Cristòbal dal confine col Guatemala. A La Mesilla entriamo finalmente in Guatemala!

Le guide e pressoché tutti coloro che abbiamo incontrato nel nostro viaggio sinora hanno fatto di tutto per terrorizzarci, parlando di bandidos che assaltano i turisti di notte (ma anche di giorno) ed elencando innumerevoli peligros cui andiamo incontro.

A posteriori credo che tutto fosse tutto finalizzato a farci pagare senza far storie la “tassa” di 20 pesos al confine, soldi che le autorità infilano in un cassettino che, immagino, andranno tutti a farcire il loro magro stipendio.

Timbrato il passaporto e dato l’addio al mondo civilizzato, incontriamo Mario, referente locale che con due minibus in pessimo stato ci porta fino a Cuatro Caminos (il centro urbano più vicino) dove trasbordiamo sul “Flor de Maria”, un vecchio bus Nissan il cui nome invoca giustamente l’aiuto e la protezione della Madonna. Sperém.

Il Guatemala è decisamente più povero e disorganizzato. Se il Chapas già sembrava povero, almeno si vedeva qua e là un qualche avamposto militare o governativo che conferiva un senso di ordine e rigore, nonché molto probabilmente fonte di sostentamento e garanzia dei servizi minimi agli abitanti del luogo.

Qui no, le strade sono strette e tortuose, i cartelli scarseggiano e le città sono caotiche, con il traffico che si annoda tra le vie cui si affacciano case e negozi costruiti artigianalmente, uno a ridosso dell’altro senza ordine.

Il clima tropicale garantisce una natura splendida e incontaminata ma anche una alternanza di sole e di pioggia completamente imprevedibile.

Tardi la sera il Flor de Maria si arrampica a stento fino alle Fuentes Georginas, un piccolo centro termale non lontano da Quetzaltenango.

Piove a dirotto ma l’acqua nelle piscine termali è bella calda. Nuotare e coccolarsi nell’acqua calda, all’aperto, sotto la pioggia è fenomenale. Le ore passate in bus scivolano via e tutte le paure e i rischi paventati sembrano appartenere ad un’altra era.

Le stanze sono gelide (il centro termale è sostanzialmente chiuso!) e a fatica accendiamo il fuoco usando la poca legna umida a disposizione. Alla fine ahimè il caminetto non scalda poi molto.

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13 Agosto 2007, Agua Azul, Palenque http://www.blackmambo.it/kontiki/20070813/13-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070813/13-agosto-2007/#comments Sun, 12 Aug 2007 23:02:17 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/?p=33 Palenque è abbastanza distante da San Cristóbal e non è ben posizionata rispetto al nostro itinerario verso il Guatemala. In sostanza è necessario passare una notte a Palenque per poi tornare a San Cristóbal e di lì proseguire.

Ancora un cambio di clima. Palenque risulta ad una altitudine ben inferiore rispetto a San Cristóbal e risente dell’umidità tropicale delle aree costiere del Golfo del Messico. Davvero insopportabile, specie se accoppiato ad una gran moltitudine di insetti di dimensioni orribilmente eccessive. Vabbé, guardiamo i monumenti e non pensiamoci su!

Il sito Maya si distingue dagli altri per la sua architettura, per gli artefatti e soprattutto per essere completamente immerso nella giungla, con piante e animali (principalmente scimmie) ben diverse da quel che abbiamo visto finora, o cui comunque non siamo abituati a vedere. La cornice è davvero spettacolare e le strutture, sebbene edificate con l’oramai ripetitivo principio delle piramidi a gradinate, non sono comunque da meno. L’aspetto negativo è purtroppo dato dal gran numero di turisti. Il senso di pace e tranquillità che denotava Monte Albán o (ancor di più) Toniná viene qui spazzato via da una cacofonia di lingue, schiamazzi e rumore…

Sulla via del ritorno ci fermiamo ad Agua Azul, una serie di cateratte dai colori spettacolari (di qui il nome).

Oddio, così recitano le guide e mostrano le foto, per noi invece si tratta di Agua Caffé, merito delle recenti piogge e del fango che hanno creato a monte.

Pranzo in uno degli innumerevoli tendoni montati tra gli alberi lungo la riva e via di nuovo per rientrare a San Cristóbal.

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12 Agosto 2007, Toniná, Misol-Ha http://www.blackmambo.it/kontiki/20070812/12-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070812/12-agosto-2007/#comments Sun, 12 Aug 2007 22:50:05 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/?p=31 misol-ha.jpg

Oggi si ritorna a visitare piramidi pre-colombiane, a Toniná.

Il principio di base (la piramide come modello del mondo, diviso tra inframundo, mundo e supramundo, il gioco della pelota, lo stuco e tutto il resto) ci è stranoto e il giovane ragazzo che ci fa da guida sembra quasi emozionato alla vista di un gruppo di suoi coetanei apparentemente così esperti in cultura Maya. La verità è che la storia ci è già stata ripetuta in mille salse talmente tante volte che, sostanzialmente, non se ne può più.

Ciò che rende diverso Toniná, tuttavia, sono le pietre piatte usate per la costruzione e la “genuinità” del sito, non inficiato di negozi, ristoranti e… turisti americani. La scoperta del sito avvenne quasi per caso, essendo tutto coperto dalla vegetazione tropicale aveva insospettito un qualche ricercatore la presenza di numerose pietre piatte nell’area. Scava scava ecco affiorare dalla terra e dalle radici una piramide in splendido stato.

Sulla via del ritorno facciamo un salto alla cascata di Misol-Ha. Purtroppo piove, niente tuffo, ma la passerella che porta dietro alla cascata regala un panorama emozionante.

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11 Agosto 2007, San Cristóbal de las Casas, San Juan Chamula, San Lorenzo Zinacantán http://www.blackmambo.it/kontiki/20070811/11-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070811/11-agosto-2007/#comments Fri, 10 Aug 2007 23:00:53 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/?p=32 zinacantan.jpg

Le due località che meglio rappresentano lo stile di vita e la cultura dei Tzotzil sono San Juan Chamula e San Lorenzo Zinacantán.

Due cose colpiscono a prima vista: la povertà e gli abiti di lana, ricamati con le stesse tonalità e le stesse forme. Ci spiegano che il colore del tessuto (e la trama) definisce il paese di origine di chi lo indossa, quindi ogni comunità ha il suo abito ufficiale e durante le feste tutti si vestono allo stesso modo!

Questi popoli indios sono stati per centinaia di anni sottomessi e maltrattati dalle civiltà colonizzanti e nonostante le manifestazioni e le rivolte zapatiste, le cose non sembrano cambiare. D’altra parte è innegabile la forza della loro cultura e del senso di identità che conferisce loro, manifestata non solo nel vestire ma anche nella religione. Le chiese, infatti, dall’esterno sembrano come tante altre, giusto un po’ più semplici ma ricche di decorazioni colorate. All’interno è tutta un’altra cosa.

A San Juan Chamula la chiesa è completamente vuota, c’è un misero altare e ai lati, organizzati alla meglio sopra tavoli sgangherati, numerosissime statue (sembrano quasi bambole) di santi. Il pavimento della chiesa è coperto di aghi di pino e piccoli gruppi, intere famiglie o persone solitarie si raccolgono in preghiera, inginocchiati verso il santo di turno, accendendo decine di sottili candele (sempre per terra) e bevendo Coca Cola.

Questa è una usanza che ha dell’incredibile. I Maya infatti erano convinti che il rutto fosse il male che esce dal corpo, quindi c’è da immaginarsi la loro venerazione per una bevanda dolce e buona che aiuti anche a liberarsi dal male!

A San Lorenzo Zinacantán il clima è diverso. L’11 Agosto è l’ultimo giorno delle celebrazioni di San Lorenzo e intorno alla chiesa è allestita una specie di festa dell’Unità, con tante bancarelle con giochi, cibo, dolci, alcool e addirittura attrezzatissimi banchetti dove vendono DVD piratati (con tanto di lettore DVD e tv per verificarne il contenuto). Arriviamo al termine della cerimonia nella chiesa e tutti i dignitari del luogo escono sul sagrato e intonano canti (immagino) religiosi… bevendo Tequila… mentre nella piazza un gruppo di uomini a rotazione riempe dei cilindretti con polvere da sparo per poi farli saltare disposti su di un muretto.

Al tramonto inizia la festa con un concerto, ma per noi è ora di rientrare a San Cristóbal.

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10 Agosto 2007, Tuxtla Gutiérrez, Chapa de Corzo, Cañón del Sumidero, San Cristóbal de las Casas http://www.blackmambo.it/kontiki/20070810/10-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070810/10-agosto-2007/#comments Fri, 10 Aug 2007 22:25:11 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/?p=30 canondesumidero.jpg

Arriviamo di buon mattino a Tuxtla Gutiérrez per fare una visita al Cañón del Sumidero. Con un minibus raggiungiamo l’imbarcadero a Chapa de Corzo dove noleggiamo una “lancha” per visitare il canyon.

L’acqua qui è sporchissima, color fango con schiuma da inquinamento e una vergognosa quantità di rifiuti che galleggiano sulla superficie. Addentrandoci nel canyon, il panorama cambia drasticamente, con alte pareti rocciose ai lati del fiume, acqua molto più limpida e tendente al blu ed una rigogliosissima natura tropicale. Avvistiamo diverse specie di uccelli (cormorani ed avvoltoi), alcune scimmie sugli alberi ed addirittura un coccodrillo!

Superato il canyon, il fiume si allarga in un lago artificiale e giungiamo a pochi passi dalla diga. Dopodiché inversione di rotta e via fino all’imbarcadero da dove siamo partiti.

A Chapa de Corzo fa un caldo incredibile e la popolazione qui ha lineamenti molto più peruviani, come del resto è tipico del Chiapas.

Il gruppo si divide per il pranzo e si da appuntamento alla stazione degli autobus a Tuxtla.

Dopo momenti di panico e rabbia (mancano 3 persone tra cui il coordinatore) prendiamo un altro lussuosissimo pulman che ci porta a San Cristóbal de las Casas, cuore pulsante del Chiapas.

Qui il clima è molto diverso, il caldo umido di Tuxla lascia il posto ad un clima molto più freddo.

San Cristóbal è una gettonatissima meta turistica e la città è piena di stranieri. Facciamo infatti fatica a trovar posto in ostello ma alla fine ce la facciamo. Eccezione Luigi, Roberto, Lia e Caira che optano per un albergo di classe superiore con maggiori comfort.
La sera siamo per le strade del paese, tra ristoranti e discoteche e mercatini all’aperto (nonché un sacco di bambini che chiedono l’elemosina).

San Cristóbal riprende lo schema stradale ed architettonico di Oaxaca, con le case basse ed i viali larghi, lastricati e disposti a strade parallele e perpendicolari. Il centro è sempre lo Zócalo, con le panchine, i giardinetti, i vialetti, diversi alberi e tutt’attorno negozi e locali di ristoro.

I mercatini (spesso solo un telo sul marciapiede) offrono prodotti tipici dell’artigianato Chiapas: dai prodotti di tessuto dalle dense geometrie colorate alle sculture di legno alla gioielleria.

L’ostello è molto angusto e spartano, non a caso alcuni del gruppo hanno preferito cercare una sistemazione più comoda, ma San Cristóbal è un centro per viaggiatori, una base da cui partire per esplorare il resto di questo Chiapas fuori dal mondo. L’ostello sembra incarnare questa idea del viaggio, del continuo spostamento, dell’improvvisazione e del desiderio di incrociare altri che si avventurano in questa esplorazione.

E poi costa poco, va bene che qui il costo della vita è un decimo rispetto all’Italia, ma non per questo ci sembra il caso di sperperare!

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9 Agosto 2007, Oaxaca, Monte Albán http://www.blackmambo.it/kontiki/20070809/9-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070809/9-agosto-2007/#comments Thu, 09 Aug 2007 22:12:40 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/?p=29 coyote.jpg

Colazione in ostello dopo notte di fuoco con gli ospiti americani che fanno casino fuori dalle stanze, poi arrampicata con un Bus locale fino a Monte Albán e visita al sito con guida señor Coyote.

Il sito è ben più piccolo di Teotihuacán ma è molto verde e offre uno splendido panorama sulla valle. La civiltà Zapoteca aveva sostanzialmente tagliato la cima della montagna per realizzare una piattaforma ad una altitudine di circa 1940m.

Al pomeriggio visitiamo il museo storico di Oaxaca, realizzato all’interno dell’ex-convento de Santo Domingo de Guzmán (lo stesso del giardino etnobotanico di ieri…). Meravigliosi gli artefatti esposti e non di meno l’aura impressa dall’architettura del convento stesso.

La notte siamo in pullman diretti a Tuxtla Gutiérrez, in Chiapas!

Dato che i posti sul pullman sono limitati, tre di noi prendono il successivo, più lussuoso ma un attimino più caro. Qui viviamo una stranissima esperienza. Seduta a fianco a me c’è una donna messicana vestita e truccata quasi fosse una maga voodoo… ed attacca a parlare, lei in un tentativo di inglese, io cercando di buttar dentro quel poco di spagnolo che conoscevo (o che ero in grado di inventare in maniera credibile). Quando viene a sapere che nel nostro viaggio è previsto l’attraversamento del Guatemala, ci guarda malissimo e con tono greve esclama qualcosa che suona come “vas a matarse”  e “bandidos”!! (Luigi traduce dicendo che il Guatemala è pericolosissimo e siamo praticamente sicuri di rimanere ammazzati dai banditi).

Questa è fuori. Mi giro e cerco di prendere sonno, cosa peraltro non difficile vista la precedente notte insonne.

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8 Agosto 2007, Oaxaca http://www.blackmambo.it/kontiki/20070808/8-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070808/8-agosto-2007/#comments Wed, 08 Aug 2007 18:25:26 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/?p=28 oaxaca.jpg

Eccoci a Oaxaca, città dal nome impronunciabile.

Check-in all’ostello e poi colazione. Inizio ad innamorarmi del Messico, principalmente per la cucina ed in particolare la colazione: frutta, yogurt, pancakes, miele, cioccolato… tutto fresco e servito in una terrazza interna all’aperto e all’ombra. Chi mi sposta da qui!?

Oaxaca è una cittadina di case basse (massimo due piani) e larghe strade perpendicolari. Anche qui il centro del paese è rappresentato dallo Zócalo ma l’atmosfera frenetica di Città del Messico è un lontano ricordo. Qui impera la calma e il relax, all’ombra degli alberi della piazza o sotto gli ombrelloni dei pigri mercatini di tessuti e pizzi.

Anche il mercato principale è più tranquillo ma comunque in piena attività. I banchi sono stracolmi di ogni sorta di prodotti, dai vestiti, alla carne fresca, dalla frutta e verdura ai formaggi. C’è di tutto. Una zona è interamente dedicata alla carne asada, strisce di carne cotte sulla griglia e servite con abbondanza di tortillas e salsa guacamole su foglie di platano (pianta parente del banano).

Al pomeriggio visitiamo il giardino etnobotanico, realizzato nei terreni circostanti all’ex monastero di Santo Domingo.

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7 Agosto 2007, Ciudad de México http://www.blackmambo.it/kontiki/20070807/7-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070807/7-agosto-2007/#comments Tue, 07 Aug 2007 17:59:55 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/?p=27 mango.jpg

Seconda giornata a Città del Messico, dedicata alla visita della città.

Ancora allo Zócalo visitiamo il Palacio Nacional, all’interno del quale si trovano i Murales di Diego Rivera. Scatto diverse foto ma in verità non li trovo così straordinari. Impara l’arte e mettila da parte?

Ben più interessante è invece il mercato che si estende per diverse vie vicine allo Zócalo, dove si compra di tutto e si possono assaporare numerosissimi prodotti tipici messicani (o comunque tipici delle zone tropicali).

Nel tardo pomeriggio raggiungiamo il Museo Nacional de Antropología dove sono esposti numerosissimi e spettacolari artefatti delle diverse civiltà pre-colombiane.

Gran parte del gruppo si da infine appuntamento nella Zona Rosa per cenare e pianificare insieme le successive tappe del nostro percorso.

La notte la passiamo in pullman,  diretti a Oaxaca. In Messico infatti il trasporto passeggeri a lunga distanza viene effettuato su strada, con alcuni grandi operatori di pullman di gran turismo. Sono famosi per avere una classe di Gran Lusso con sedili reclinabili ed ultracomodi. Per le nostre tasche europee, la tariffa di extra lusso è comunque estremamente conveniente, specie considerando che sfruttiamo la notte per il trasferimento.

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6 Agosto 2007, Ciudad de México, Teotihuacán http://www.blackmambo.it/kontiki/20070806/6-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070806/6-agosto-2007/#comments Mon, 06 Aug 2007 17:48:46 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/?p=26 teotihuacan.jpg

Il programma di oggi prevede una visita a Teotihuacán, una grande città edificata dalle antiche civiltà mesoamericane.

È appena fuori dalla città e ci si arriva con uno dei numerosissimi servizi di bus messicani.

Con la metropolitana giungiamo a quello che dovrebbe essere un terminal dei mezzi pubblici ma che in verità pare più un mercato costruito al centro di uno svincolo autostradale… in orario di punta…

Gente ovunque sui marciapiedi: chi parte, chi arriva, chi è solo lì per fare la spesa. Nelle strade vige un caos di veicoli in transito, dai taxi ai bus più capienti. Però in fondo c’è ordine.

In Messico non si butta via niente e, anzi, sembrano provare gioia alla possibilità di recuperare gli scarti del consumismo nord-americano.

Tutto questo per dire che i mezzi pubblici altro non sono che vecchi bus o furgoni americani pronti per la rottamazione, ripitturati e rimessi in condizione di guida. Ovvio, scordiamoci aria condizionata,vetri puliti e privi di crepe, sospensioni morbide e motori silenziosi!

Il bus diretto a Teotihuacán non è da meno e una volta a bordo si parte! Il viaggio è lunghissimo, tra il traffico e le strade sconnesse ed il bus non proprio modernissimo ci mettiamo più di un’ora per percorrere poco più di 40Km, comprese le fermate intermedie.

Giunti al sito assoldiamo una guida locale, Ilario, che ci guida nel nostro giro. Parla spagnolo, ma piano e in maniera semplice e praticamente tutti lo capiamo.

Evito qui di ripetere quello che sostanzialmente uno può leggersi per i fatti suoi su Wikipedia :-)

Il tempo è un po’ instabile, si alternano momenti di sole caldissimo e brevi piogge. Forse in realtà è meglio così visto che non ci sono alberi o aree riparate in ombra e almeno mi sono tolto lo sfizio di arrampicarmi fino alla cima della piramide della Luna!

Altro bus di ritorno ed il pomeriggio ci dividiamo in più gruppi per visitare la città. Lo Zócalo è la piazza principale, dove c’è una enorme (e dico enorme) bandiera nazionale. Sulla piazza si affaccia la Cattedrale Metropolitana, realizzata in un ornatissimo stile barocco, appesantito oltremodo all’interno da decorazioni in oro, statue di ogni ordine e dimensione e pesanti cancelli che chiudono le varie cappelle laterali.

Per cena ci diamo appuntamento a Plaza Garibaldi, luogo di raduno dei Mariachi e lì ceniamo e balliamo. I Mariachi sono come dei jukebox viventi: finché gli dai soldi, loro suonano, altrimenti si spostano da un’altra parte.

Fenomenali.

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5 Agosto 2007, Malpensa, Zurigo, Dallas Fort Worth, Ciudad de México http://www.blackmambo.it/kontiki/20070805/5-agosto-2007/ http://www.blackmambo.it/kontiki/20070805/5-agosto-2007/#comments Sun, 05 Aug 2007 17:41:40 +0000 Alex http://www.blackmambo.it/kontiki/?p=25 americanairlines.jpg

Pronti si parte! Altro viaggio “discovery”, altra destinazione d’oltre-oceano. Altra prenotazione praticamente last-minute, sta quasi diventando una abitudine!

L’appuntamento è a un’ora indecente del mattino a Malpensa, gentilissimo il fratello di Cristina che ci accompagna fin là in macchina. Poverini invece Alba e Pierda che arrivano in treno da Roma. Per loro AnM non ha previsto un volo dalla capitale e si sono fatti una traversata notturna di mezzo stivale. Li troviamo mezzi assopiti in un lounge nell’area di check-in.
Pian piano arrivano tutti, compreso il coordinatore e ci accodiamo al banco per il nostro volo Swiss per Zurigo (il volo transatlantico lo prenderemo da là).
Il referente AnM è isterico, siamo ancora in coda ed il volo è già annunciato, rischiamo di perderlo e sono cazzi! Povero ragazzo, merita almeno un mese di riposo e una disintossicazione da caffeina. Sempre che sia quella la causa degli occhi rossi e l’espressione stravolta…

A Zurigo incontriamo gli altri del gruppo giunti in volo da Roma. Con loro Avventure è stata più gentile, anche se però in verità il viaggio era stato aperto ai soli milanesi (non erano cioé previste partenze dalla capitale).

Ad ogni modo ci imbarchiamo sul volo American Airlines diretto a Dallas Fort Worth. La solita paranoia americana ci impedisce di fare il check-in tutti insieme, così in cabina ci ritroviamo un po’ sparpagliati, ma almeno abbiamo la scusa per alzarci, visto che siamo impacchettati come delle sardine… terribile… mai più viaggerò con AA… al posto del film hanno trasmesso vecchi episodi di “Cheers”… e le hostess erano talmente brutte ed antipatiche che pensavo (speravo!) fosse tutto uno scherzo.

A Dallas Fort Worth altra dose di paranoia americana: dobbiamo ritirare i bagagli… caricarli sui carrelli… passare una porta e rimetterli sul nastro. Roba da matti! Memore della triste esperienza dei miei compagni di viaggio dell’estate scorsa, saluto amorevolmente il mio zaino, sicuro di non vederlo prima di un mese.
Altro volo American Airlines, altra triste esperienza. Sembra un vecchio DC3 ri-pitturato a nuovo (fuori) e incollato alla meglio (dentro)!

Sono preparato al peggio per quanto riguarda il Messico, ma non sapevo che il terzo mondo iniziasse già nel Texas. Oh God. Non so perché ci spiegano le misure di sicurezza, non ci sono tante speranze di salvarsi gonfiando il giubbotto salvagente!

Al tramonto del giorno più lungo della mia vita eccoci in discesa sopra Città del Messico! E’ oramai sera ed è tutto buio, poi ecco che dietro una montagna… appare una distesa infinita di luci. Città del Messico è vastissima! Inimmaginabile! Cresce in ogni direzione e non si arresta davanti alle montagne… prosegue anche oltre! Salvo quella che sembra essere la zona commerciale, sono tutte palazzine di massimo tre piani, affacciate su strette vie desolate che si intrecciano con superstrade a 3 o 4 corsie pienissime di traffico.

Finalmente a terra, nel terminal sembra il paradiso del risparmio energetico. L’aeroporto è illuminato solo da flebili lampadine da 60W e ovunque regna un senso di calma e di malinconia. Quasi di angoscia.

Le autorità messicane per non essere seconde agli americani, ci danno una razione doppia di misure di sicurezza, con una quantità di moduli da compilare inverosimile. Non solo vogliono tutti i nostri dati e sapere dove alloggeremo… sembra siano intenzionati a conoscere l’intero nostro percorso, specie quando partiremo. Siamo i benvenuti…

Ovviamente per uscirne vivi ci concordiamo su una risposta verosimile sebbene sappiamo tutti che un viaggio discovery è tutt’altro che… prevedibile…

A notte fonda usciamo dal terminal e ci imbarchiamo su dei mega-taxi. E qui le cose cambiano parecchio.

Se l’aeroporto ci dava un senso di relax, come da luogo comune sudamericano, la realtà cittadina è il contrario. I tassisti fanno a gara tra di loro dribblando un traffico caotico e velocissimo.
Pazzi.
L’autoradio batte un ritmo incalzante di acid-house mentre un piccolo messicano dietro un volante di tre misure troppo grande, volteggia da una corsia all’altra, ignorando stop, semafori, dossi, precedenze. In pochi minuti ci scaricano davanti all’albergo, un decentissimo 4 stelle Albergo Monte Real.

Collasso.

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