Massmediocrità: la stampa italiana

testate
Giudizio drastico e pesante: tutta la stampa italiana è massmediocrità. Grandi testate giornalistiche che un tempo erano il miglior esempio di massmediocrazia socio-culturale sono vertiginosamente precipitate nell’oblìo del sensazionalismo, nella zizzania, nella non-notizia.

Oggigiorno il lettore attento deve farsi strada nella giungla di gossip, opinionisti, congetturai e pressapochisti alla ricerca della vera notizia basata su fatti veri e realmente accaduti.

Esigenza commerciale“, la chiamano. Vendendo loro sempre meno copie, i quotidiani devono aprirsi ad un pubblico quanto più vasto possibile. Il che include chi delle notizie non gliene frega niente. Include chi non preferisce farsi una opinione considerando i fatti così come sono.

Ed esclude o aliena chi non ne può più di inserti, di omaggi e di spot pubblicitari. “Esigenza informativa” la chiamiamo. Ma perché siamo sempre meno?

Massmediocrità

Massmediocrità

Massmediocrità

Attenzione alle ultime lettere delle due parole. Se massmediocrate è un segno di forza e potere, massmediocrità è simbolo di vacuità e povertà.

La massmediocrità è la comunicazione priva di corpo, inutile ma dannosa, che genera solo entropia culturale.

Rientrare nella bolgia informe e infame della massmediocrità significa iscriversi al limite inferiore della episteme culturale ed antropoligica del proprio contesto sociale.

Insomma, se ti danno del massmediocrate, non ti fanno certo un complimento.

I due concetti, tuttavia, sono nettamente distaccati? Sono ben discernibili? Non necessariamente. Per definizione stessa, il massmediocrate ha controllo di un sottosistema mediatico. Quindi può benissimo esserci una entità che esercita il suo potere massmediocratico rientrando nel contempo nell’egida della massmediocrità.

Che giro di parole terribile. Tra qualche post farò un esempio pratico.

Massmediocrità