12 Agosto 2006, Monument Valley, Moab
La parziale delusione del Gran Canyon viene oggi ripagata da un paesaggio dalla indiscutibile ed unica carica emozionale: la Monument Valley.
Vi arriviamo presto la mattina, ci sono ancora pochissimi turisti e con tutta calma decidiamo il tipo di itinerario. La Monument Valley è gelosamente protetta dalle tribù Navajo ed è quindi vietato esplorare il sito in assenza di una guida indiana.
Poco male, alcuni di noi optano per il giro in jeep (più lungo) altri per il giro a cavallo (più corto ma senz’altro più genuino). I “monumenti” sono indescrivibili, così come le altre formazioni roccose fatte di pilastri, archi, covi e “butte” dai fianchi a strapiombo sul deserto. Questa volta davvero sembra di ritrovarsi in un enorme set cinematografico e sono numerosi i riferimenti a John Ford e Sergio Leone.
La nostra guida indiana (ho scelto l’itinerario con la jeep) ci porta a visitare le formazioni rocciose, raccontando giusto un paio di aneddoti per ciascuna, tipicamente relativamente alla loro somiglianza a profili umani, draghi, aquile e altro.
Ovunque troviamo banchetti di artigianato Navajo, sembra quasi una fiera…
Pranziamo appena fuori da un supermercato lungo la strada e poi ci dirigiamo verso Natural Bridges, un parco relativamente piccolo con degli archi in roccia scavati dall’erosione del fiume a valle. Un breve giro e poi dritti fino a Moab dove già sappiamo c’è un campeggio per noi. Il campeggio è ben diverso dai precedenti: ben più servito e praticamente compreso nella città.
Moab è una tipica cittadina del west americano: il centro è rappresentato dall’incrocio delle principali arterie stradali, con intorno i soliti locali di pernottamento e ristoro oltre che qualche negozio. Ceniamo in un diner e trascorriamo qualche ora in un saloon lì vicino.
La notte in campeggio non riserva particolari sorprese… meno male…
12 agosto, 2006 5:22 pm TransAmericana Discovery 2006