L’orchestra del Titanic ed i capponi di Renzo

Perseverare è diabolico

No, alla fine mi sono tirato indietro. Dover fare 60km di strada (e metterci quasi due ore) per tornare al mio comune e votare per le europee? La sensazione di sconfitta ed inutilità ha avuto la meglio. Ho peccato di “ignavia” e sono rimasto a casa. Che verme.

D’altronde, cosa potevo fare? Come puoi votare “contro” quando nessuna delle alternative pare praticabile? Ravvisabile? Realizzabile? Affidabile?

Forse avrei dovuto votare PdL, perché il ceffone più forte se lo meritava il PD. Ma come posso coscientemente dare il mio supporto a quella banda di ladri? Magari per cercare di salvare il salvabile? Ma lo è? Merita?

Alla fine sappiamo come è andata a finire. Tutti gli schieramenti hanno cantato vittoria (davvero! Leggete le testate dei quotidiani di partito!). Silvio perché ha vinto. Dario perché ha perso… ma di poco. Antonio perché è rimasto uguale. E poi c’è Umberto, che ha stravinto. Incredibile. Alle europee va meglio un partito separatista.

Ma poi com’è andata avanti?

È  successo un po’ come la contro-riforma del 16°-17° secolo. Il PD si è chiuso a guscio. Ha giocato la vecchia carta di organizzare un congresso e indire le primarie. Quando il popolo vuole cambiamento, giustamente tu mantieni il vecchio percorso!

Ma se non ha funzionato né con Romano né con Walter, perché insistere?

12:11 am Massmediocrità
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