7 Agosto 2008, Etosha

Etosha Pan, Namibia

Altra giornata dedicata al safari, altra partenza di buon mattino. Oggi però è già ora di trasferirci quindi smontiamo il campo e ci avviamo a esplorare l’area del parco tra Halali e Namutoni, nostra destinazione per il pernottamento.

Tra i punti di interesse a est di Halali c’è un piccolo anello stradale che si snoda all’interno del “pan” di Etosha, l’enorme distesa del lago salato, in secca, sulle cui sponde si articola il parco omonimo. La parte più distante dalla “costa” ci permette di ritrovarci quasi completamente circondati da una infinita distesa di fango salato appiccicosissimo, perfettamente piatta, sotto un cielo azzurro e completamente priva di qualsiasi forma di vita.

“Namibia 2” (uno dei nostri veicoli) ha una ruota a terra. Fortunatamente siamo vicini a un punto ristoro (bagno e tavolini da picnic) così possiamo scendere dalle macchine e sostituire la ruota senza correre il rischio di agressioni…

A Namutoni facciamo riparare la ruota mentre piantiamo le tende nel campeggio.
Namutoni si sviluppa attorno all’omonimo forte teatro cent’anni fa di una coraggiosa battaglia tra 7 tedeschi rimasti a difendere il forte e circa 500 indigeni. Oggi però il forte è inserito in uno splendido resort con ristoranti, negozietti e lodge di legno e paglia, il tutto intorno a una pozza illuminata. A differenza di Halali, quindi, Namutoni mira ad una clientela più facoltosa e ricercata…

Terminate le operazioni di preparazione del campo, riprendiamo i nostri safari e scegliamo di percorrere la dik-dik drive. Ora, questa volta pare che il nome sia azzeccato! Ci sono infatti numerosi dik-dik ai bordi del percorso, semi-nascosti nella vegetazione (che qui è più alta e frondosa), che ci osservano incuriositi e diffidenti. Poco oltre però la grande sorpresa… alla base di un albero scorgiamo un paio di iene e sopra, appoggiata a un ramo… la nostra preda più ambita: un leopardo!

Lo spettacolo è degno dei migliori documentari National Geographic: alla base tra i cespugli, le iene attendono ansiose, mentre sul ramo, in equilibrio instabile, il leopardo consuma la sua preda. Rimaniamo diverso tempo ad ammirare lo spettacolo e a scattare una infinità di foto (e filmati), nel massimo silenzio e circondati da una natura genuina e tranquilla, per poi proseguire verso un’altra pozza d’acqua.

Questa volta è il turno delle giraffe a bere. La scena è particolare poiché le giraffe, con le loro lunghe gambe, fanno abbastanza fatica ad abbassarsi per bere. Devono infatti allargare le gambe anteriori oppure piegarle, in pose molto curiose e, devo dire, abbastanza goffe e comiche!

In un attimo è già il tramonto e ora di ritornare al campeggio. Un rapido piatto di pasta e poi tutti in macchina (questa volta guidata dal ranger “Denis”) per una night drive.
Nel tour notturno vediamo un po’ di animazione, complici il buio (Denis usa una luce rossa che risulta poco visibile agli animali) e l’esperienza della guida. Primo attore: il rinoceronte!

Poverino, cerca di avvicinarsi alla pozza ma gli elefanti che sono lì (con i piccoli) lo mandano via. Denis ci spiega che in fondo è l’elefante il re degli animali. Infatti quando si abbevera non vuole altri animali intorno. Ha precedenza su tutti, pure sul leone. E come dargli torto?

Più tardi, quando gli elefanti si allontanano, il rinoceronte esce dai cespugli ma stavolta una iena lo importuna e gli impedisce di avvicinarsi all’acqua. Evidentemente quella del rinoceronte non è una bella vita…

12:12 am Namibia 2008
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